al Reply AI Film Festival

Gabriele Muccino: "L'Ai cambierà totalmente il cinema, ho in mente grandi cose per il mio prossimo film"

A Venezia il regista è stato presidente di giuria del concorso internazionale che unisce cinema e intelligenza artificiale, che ha visto vincitore l'italiano Jacopo Reale

di Francesca Fiorucci
05 Set 2025 - 16:38
 © Ufficio stampa

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"L'AI cambierà il cinema in un modo che non possiamo immaginare, un po' come non se lo immaginavano nel passaggio dal muto al sonoro" spiega Gabriele Muccino a TgCom24 al termine della premiazione del Reply AI Film Festival. Il regista è stato presidente di giuria del concorso internazionale che unisce cinema e intelligenza artificiale, che ha visto vincitore l'italiano Jacopo Reale (davanti al tedesco Mark Wachholz e a un altro italiano, Andrea Lommatzsch). Lui non solo è pronto a raccogliere la sfida, ma lo fa anche con grandi aspettative ed entusiasmo: "Io la userò molto nei miei prossimi progetti. Lo sto già facendo. Ho in mente di farlo già nel prossimo lavoro che altrimenti avrebbe avuto un budget inavvicinabile".

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Il Reply AI Film Festival

  TgCom24 ha incontrato Gabriele Muccino a Venezia, nel corso della premiazione del Reply AI Film Festival. La giuria, composta (oltre che dal regista italiano) da Rob Minkoff, Caleb & Shelby Ward, Denise Negri, Dave Clark, Charlie Fink, Filippo Rizzante, Caroline Ingeborn, Paolo Moroni e Guillem Martinez Roura, ha assegnato tre premi (più due degli sponsor) alle opere più meritevoli per originalità, qualità della produzione e uso consapevole dell’AI in ogni fase del processo creativo. Durante l'evento sono stati presentati i 10 cortometraggi arrivati in shortlist su 2500 opere presentate provenienti da 67 paesi. Ma si è parlato anche delle sfide e delle opportunità offerte dall'intelligenza artificiale, e dell'impatto che questa sta avendo e avrà sul modo di fare cinema.

Gabriele Muccino e le sfide dell'AI

 "E' una grande opportunità, una sfida e un terreno nuovo ma che ci dà un brivido di paura, eccitazione, euforia e insicurezza. Questo fa bene a chi deve creare: senza paura si va nella routine" dice Gabriele Muccino a proposito della rivoluzione in corso. "Per un regista questo cambiamento che si affaccia è elettrizzante. Ti spaventa ma anche ti eccita", aggiunge.

Uno dei principali vantaggi su cui pone l'accento è il budget che, spiega a TgCom24, grazie all'utilizzo dell'AI si riduce drasticamente. "Oggi puoi fare letteralmente tutto. Io ho avuto più film quando ero in America che non si sono fatti per motivi di budget. Quei motivi oggi non sarebbero stati sul tavolo. Vuoi un'astronave? Eccola, te la fanno in pochi minuti. Questo apre frontiere enormi". Un esempio cristallino da questo punto di vista lo offre l'animazione: "Un minuto di animazione fatta così costa 8mila euro, alla Pixar costa 1 milione. Questo non può non essere un game changer". E poi la democratizzazione del sistema: "Tutti avranno accesso allo stesso livello e potranno raggiungere lo stesso obiettivo". E non da ultimo una velocità mai conosciuta prima: "Crei intrattenimento senza dover dialogare con produttori e competitor. Vuoi fare una cosa e la fai. Poi ne fai un'altra. La filiera si snellisce notevolmente". 

Certo non vanno sottovalutati i rischi, che Gabriele Muccino definisce "infiniti": "Il maggiore è che non si possa più distinguere il vero dal falso, perché la linea è così invisibile da creare un totale scetticismo anche verso la verità. Questo richiederebbe una educazione scolastica alla consapevolezza, bisogna trovare gli strumenti per riconoscere la verità. Questa che sta accadendo è una cosa mai successa prima". 

Nella sua visione, l'intelligenza artificiale e quella umana non sono due poli contrapposti, ma due elementi che lavorano in sinergia. La prima "sa perfettamente come commuovere e come irritare, come provocare e come sedare gli animi. Conosce i canoni della bellezza e quelli dell'orrore". Ma ciò è possibile grazie a quello che prima ha fatto l'uomo, sulla sua storia e le sue conoscenze. "L'Ai riguarda il futuro di tutto il pianeta, che può essere foschissimo o anche il contrario. Ma non possiamo saperlo", conclude.

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I vincitori del Reply AI Film Festival

  I 10 cortometraggi finalisti al Reply AI Film Festival sono stati selezionati per la loro capacità di esplorare il tema dell’edizione – "Generation of Emotions" – e per aver raccontato al meglio come l’intelligenza artificiale possa generare emozioni autentiche e coinvolgenti attraverso il linguaggio cinematografico. Ma soprattutto a fare la differenza è stato il riuscire a suscitare emozioni, piuttosto che a dare sfoggio delle possibilità che l'intelligenza artificiale offre nel creare mondi. "L’ago della bilancia si sposta quando qualcosa ti smuove davvero" ha sottolineato Gabriele Muccino spiegando i criteri che hanno portato "Love at First Sight" dell'italiano Jacopo Reale ad aggiudicarsi il primo premio. "L’AI mi porta a distillare le storie nella loro essenza, dando ritmo e significato a immagini che non esistono in senso tradizionale, e che tuttavia possono evocare emozioni profonde", ha detto il creatore del cortometraggio. Secondo classificato il tedesco Mark Wachholz con "The Cinema That Never Was" e terzo un altro italiano, Andrea Lommatzsch con "Un Rêve Liquide". Il fatto che due statuette su tre siano andati a italiani, sottolinea Gabriele Muccino, è sì casuale, ma è indice anche del fatto che in Italia ci sia fermento creativo. Oltre ai premi principali, sono stati conferiti anche due riconoscimenti speciali: il Lexus Visionary Award, conquistato da "Instinct" di Marcello Junior Costa, e l’AI for Good Award assegnato a "Clown" di Shanshan Jiang.

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