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Corona Sunsets Festival, una full immersion nella musica e nella natura per celebrare il tramonto

Subsonica, Francesca Michielin, Planet Funk e Venerus tra gli artisti che si sono esibiti nella cornice incantevole del Teatro del Silenzio di Lajatico

Fotogallery - Il Corona Sunsets Festival, musica e natura al tramonto

Se il tramonto era il vero protagonista, la musica e la natura sconfinata delle colline toscane sono state degne comprimarie al Corona Sunsets Festival, andato in scena il 22 luglio nella cornice quasi surreale del Teatro del Silenzio di Lajatico (PI).

"Una line up che è sia globale che locale" ha specificato Arnaud Hanset, Country Director di AB InBev per l’Italia, introducendo le esibizioni degli artisti. E infatti sul palco si sono avvicendati i toscani Katy Fusco e Bobo Rondelli, ma anche Francesca Michielin, Venerus e Zen Circus, e poi artisti internazionali come Planet Funk, Subsonica e il dj belga Lost Frequencies. Per un totale di 10 ore di musica e divertimento immersi nella natura, dal primo pomeriggio a notte fonda.

 

 

La location immersa nella natura

 "Abbiamo iniziato in Sudafrica con la prima tappa e siamo poi andati alla ricerca dei tramonti più belli del mondo e, tra questi, non poteva mancare un tramonto italiano", ha detto Arnaud Hanset. Se per il Corona Sunsets Festival la scelta è caduta sul Teatro del Silenzio di Lajatico non è solo perché si gode di un'acustica di rara perfezione, pressoché impeccabile. Il teatro naturale, creato su iniziativa di Andrea Bocelli, è un luogo magico, senza nient'altro intorno se non la natura incontaminata a perdita d'occhio. Un posto perfetto per entrare in connessione con l'ambiente circostante e fondersi con esso.

 


La line-up

 Ad aprire il Corona Sunsets Festival è stata Katy Fusco con la sua arpa, seguita dal livornese Bobo Rondelli con una performance sempre in bilico tra ironia e poesia. Francesca Michielin è salita sul palco quando il sole era ancora alto, e ha infiammato la folla con un set pieno di grinta, mix perfetto di successi del passato (da "Vulcano" a "Nessun grado di separazione") e brani estratti dall'ultimo album "Cani sciolti". Poi è stata la volta di Venerus e delle sue atmosfere sognanti con brani come "Love Anthem" e "Sei acqua". L'energia dei Planet Funk ha anticipato il tramonto. Il loro live ha fatto scatenare tutti, con hit iconiche, come "Chase the Sun" e "Who sad?" e le nuove "World's End" e "Any Given Day". Il sole è calato dietro le colline mentre sullo stage e tra il pubblico andava in scena una suggestiva performance di danza. Con il cielo che piano piano si faceva sempre più scuro, il Teatro del Silenzio si è riempito delle note del cantautorato degli Zen Circus (tra le canzoni proposte anche "Non voglio ballare"), che si sono lanciati in uno stage diving a bordo di canotti e gonfiabili. Gli attesissimi Subsonica, nella loro unica data del 2023, non hanno deluso le aspettative delle oltre 7mila persone che hanno partecipato al Festival. Per la band un inizio col botto con "Discolabirinto" e un finale esplosivo con "Tutti i miei sbagli" e l'annuncio di Samuel di un nuovo disco in arrivo. A dare la buonanotte ci ha pensato Lost Frequencies, che ha chiuso la tappa italiana del festival con la sua musica elettronica.

 


Workshop

 "C'è tanta musica ma non è solo un festival musicale... la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente rimangono il punto di partenza", ha ricordato Arnaud Hanset. E infatti al Teatro del Silenzio tutto è stato pensato per ridurre l'impatto ambientale (a cominciare dalla totale assenza di plastica). Anche i vari workshop avevano un'impronta green: al Corona Sunsets Festival erano presenti SCART, il progetto artistico e di comunicazione del Gruppo Hera che trasforma i materiali di scarto in opere d’arte e di design; ZeroW, piattaforma etica che combatte la creazione di rifiuti nell'industria della moda; Sequal Initiative, comunità che collabora per contribuire alla pulizia dei nostri oceani; ArtInsolite che ha visto presenti David Pompili e Luca Bellandi impegnati nella realizzazione di maxi opere d’arte live, e Gianni Lucchesi, che ha esposto le proprie sculture; un piccolo laboratorio in cui creare palline di argilla e semi di fiori selvatici da piantare. Per entrare nell'atmosfera del festival, erano anche presenti Hair Lab (in collaborazione con L’Oréal Professionnel Paris e il gruppo Class Hair) Make Up Lab, molto apprezzati sia dalle ragazze che dai ragazzi.

 


Le prossime tappe

 Quella di Lajatico è stata l'unica tappa italiana del Corona Sunsets Festival World Tour, che ha aperto il suo giro intorno al mondo in Sudafrica ed è già passato per la Colombia. Ma la caccia ai tramonti da sogno non è ancora finita: ora toccherà a Cile, Perù, Giappone, Cina, Brasile, Repubblica Dominicana e Gran Bretagna a incantare con la musica al calar del sole.

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