La Cassazione conferma la condanna per il rapper, nel brano del 2013 "A me di te" ha offeso la reputazione del cantante sardo
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Fabri Fibra dovrà risarcire Valerio Scanu per il testo del brano "A me di te". La condanna è definitiva a 12 anni dall'uscita del brano, la Cassazione ha sentenziato un risarcimento da 70 mila euro a favore del cantante sardo. Il rapper avrebbe leso Scanu "facendo riferimento con scherno ai suoi orientamenti sessuali".
Scanu aveva ritenuto offensive alcune frasi inserite all'interno delle canzone come: "in realtà è una donna" o "gli ho abbassato i pantaloni e sotto aveva un tanga". Come riferisce il quotidiano "Il Giorno" ora i giudici della Corte Suprema hanno condannato in via definitiva Fabri Fibra e la Universal Music Italia - casa discografica che pubblicò l'album "Guerra e Pace" contenente il brano incriminato - al risarcimento di 70mila euro.
La prima denuncia penale per Fabri Fibra è stata presentata dai legali di Valerio Scanu nel 2015 ed è seguita una prima condanna: 20mila euro di provvisionale. Non solo. Il tribunale di Milano ha condannato in primo grado il rapper e la sua etichetta (fino al 2019) a versare 25mila euro, mentre in secondo grado il risarcimento salì a 70mila euro. Così motivarono i giudici della Corte d'Appello: "La risonanza mediatica ottenuta dal brano; l'elevata notorietà del diffamante e l'elevato pregiudizio derivato al diffamato dalle modalità degradanti con cui è stato descritto nel testo".
Gli avvocati di Valerio Scanu a margine dell'udienza hanno commentato: "Valerio meritava questo risarcimento per essere stato attaccato da una persona che non conosceva, con una cattiveria gratuita e ingiustificabile".