La confessione della cantante

Emma Marrone: "Ho scoperto il tumore a 25 anni, mamma e papà sono crollati, la rabbia mi ha salvata"

La cantante è salita sul palco del teatro Manzoni di Milano per raccontare come ha affrontato il cancro alle ovaie

27 Mag 2025 - 16:42
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Emma Marrone è salita sul palco del teatro Manzoni di Milano per raccontare come ha affrontato il cancro, nel suo caso alle ovaie, in occasione di "Ieo per le donne", l'appuntamento annuale dedicato all'ascolto delle pazienti. La diagnosi è arrivata quando era all'inizio della sua carriera ed aveva 25 anni, quasi per caso da una visita fatta perché aveva accompagnato una sua amica a un controllo.

Come ha scoperto il tumore

 "Stavo benissimo e mi sentivo bene - ha spiegato - l'ho scoperto perché ho accompagnato una mia amica dalla ginecologa e quindi ho fatto una visita anche io. Faccio la visita e vedo il volto di questa dottoressa mutare, 'vedo qualcosa che non mi convince', mi ha detto". Così poi c'è stata un'altra visita questa volta dal ginecologo di famiglia, "lì ho visto lo stesso sguardo del medico, che al termine della visita ha fatto entrare anche mio padre, per dire che le cose non erano affatto belle".

La reazione dei genitori

 "È come se da quel momento mi fossi estraniata dal mio corpo - ha proseguito - Il mio problema era salvare i miei genitori prima di salvare me stessa, ho visto mia madre e mio padre invecchiare di 100 anni di colpo, distruggersi e cadere in mille pezzi. Quindi il mio piano era quello di salvare i miei genitori prima ancora di salvare me stessa. La situazione era abbastanza importante, si parlava di isterectomia a 25 anni. E ho fatto questo intervento che è durato 6-7 ore".

La rabbia l'ha salvata

 "Poi è iniziata la mia vita forse, una vita strana, per assurdo è iniziata anche la mia carriera - ha proseguito -, era come se la mia testa si fosse estraniata dal corpo, io non ero quel cancro ma una ragazza giovane che voleva fare carriera, cantare, diventare famosa, e volevo vivere. È stato un ospite importante da debellare e pensavo che fosse chiusa lì, invece mi ha torturato per 10 anni, questo maledetto. Ogni volta che dovevo fare qualcosa di figo ritornava, però l'atteggiamento è sempre stato quello, io non sono quella malattia. C'è stata tanta paura di non farcela, di non avere la forza, ma la rabbia mi ha sempre spinto a dire: non puoi vincere tu".

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