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Coronavirus, da Favino alla Cortellesi 150 attori firmano appello su Facebook contro la crisi

E intanto Franceschini annuncia di aver firmato la prima parte di risorse, 20 milioni di euro, per tutti quei mondi dello spettacolo, teatro, danza, musica, circhi, festival che sono esclusi dal Fus

Creare un fronte unitario per la stipula di un contratto nazionale di categoria per l'audiovisivo e rinegoziare quello per lo spettacolo dal vivo. E' questo l'obiettivo del documento che, all'insegna dello slogan "L'attore visibile", 150 tra i più famosi attori italiani hanno firmato su Facebook per salvare un settore particolarmente colpito dalla crisi per l'emergenza coronavirus. Tra le firme quelle di Vittoria Puccini, Paola Cortellesi, Pier Francesco Favino... Intanto il ministro Franceschini annuncia di aver firmato una prima tranche di aiuti per gli esclusi dal Fus (Fondo Unico dello Spettacolo).

"Questo documento" così si legge sul gruppo creato su Facebook, "vuole creare un largo fronte unitario di colleghe e colleghi che porti alla stipula di un contratto nazionale di categoria per l’audiovisivo e ad una rinegoziazione di quello per lo spettacolo dal vivo, salvaguardando le tutele nazionali minime degli artisti interpreti". 

 

Proponenti dell'iniziativa sono Vittoria Puccini, Fabrizia Sacchi, Giorgia Cardaci e Marco Bonini. Tra gli altri attori firmatari Giovanna Mezzogiono, Alessandro Preziosi, Stefano Accorsi, Luca Zingaretti, Giuseppe Fiorello, Lino Guanciale, Luisa Ranieri e tanti altri...

Tra le richieste anche un fondo di emergenza destinato esclusivamente agli artisti in gravi difficoltà, utilizzabile per emergenza Covid19, l'introduzione di una retribuzione minima anche per audiovisivo e poi la revisione dei parametri pensionistici, l'accesso all'assegno di disoccupazione e molto altro ancora. 

 

Franceschini: "Nessuno verrà dimenticato"

 

"Molti artisti hanno fatto dei video dove mi hanno chiesto aiuto, non a nome delle star che hanno le spalle robuste ma dei tanti operatori del mondo dello spettacolo. Nessuno verrà dimenticato, le prime misure saranno per loro". Così il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, nel corso del question time.
E il ministro ha poi aggiunto: "Ho firmato questa mattina la prima parte di risorse, 20 milioni di euro, per tutti quei mondi dello spettacolo, teatro, danza, musica, circhi, festival che sono esclusi dal Fus" e ha annunciato: "Questa settimana firmerò un decreto che utilizza quelle risorse che il Parlamento ha voluto destinare, 13 milioni di euro del diritto d'autore, per i musicisti, gli autori e gli artisti che sono sotto un certo limite di reddito. Quelli che sono piu' indifesi e devono essere protetti dal sostegno di misure pubbliche. Nessuno verrà dimenticato. Le prime misure saranno a tutela di queste professionalita' piu' indifese".
 Il ministro ha anche ricordato che "l'intero ammontare del Fus, delle risorse delle Fondazioni lirico sinfoniche e del Tax Credit del cinema che normalmente sono erogate in base a parametri da rispettare, verranno erogate integralmente nel 2020 indipendentemente dal rispetto di quei parametri in modo da poter garantire la sopravvivenza a queste strutture che sono chiuse". "Stiamo proponendo nel prossimo decreto misure per il libro e il settore dei musei - ha poi spiegato - e nei primi provvedimenti abbiamo gia' previsto quella misura di 130 milioni di euro per il cinema e lo spettacolo per misure straordinarie". 
 

La crisi del mondo dello spettacolo


Un settore quello dello spettacolo particolarmente colpito dall'emergenza coronavirus che ha bloccato l'attività nelle sale da concerto e nei teatri, nei cinema e nei palazzetti, causando una forte crisi.


Dalle stime, il 90% dei lavoratori dello spettacolo, dell’intrattenimento e della cultura è attualmente fermo, con quindi circa 300 mila persone in tutta Italia a casa. Non solo attori e ballerini ma anche scenografici, tecnici, sarti, truccatori.
E non si intravede alcuna apertura prima dell'estate.

L’Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo) aveva stimato una perdita di 10 milioni di euro a causa della cancellazione di 7.400 spettacoli teatrali a inizio marzo, quando non era tutto il paese ad essere bloccato ma solo alcune regioni al nord. Ad oggi, sembrerebbe che le perdite siano di 20 milioni a settimana, per un totale di 150 milioni di euro dall’inizio dell’emergenza, cifra purtroppo destinata ad aumentare.

 

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