la clip esclusiva

Al cinema "L'amore che non muore": Gilles Lellouche racconta un amore sfrenato

In sala dal 5 giugno il dramma sentimentale con Adèle Exarchopoulos e François Civil

04 Giu 2025 - 10:52
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Arriva al cinema il 5 giugno "L’amore che non muore" di Gilles Lellouche, tratto dal romanzo di Neville Thompson, e presentato in concorso alla 77esima edizione del Festival di Cannes e poi al Bif&st – Bari International Film Festival. Campione di incassi in Francia, il film racconta di un amore sfrenato e impossibile, incarnato dai volti di Adèle Exarchopoulos e François Civil, con un ritmo incalzante e sulle note di una colonna sonora che riporta lo spettatore agli anni 80 e 90. Il regista gioca con i generi spaziando dal melodramma al crime, dalla commedia al musical, tenero e folle, struggente e rabbioso, straripante di emozioni e colori, pieno di energia e di vita. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.

Anni 80, nord della Francia. Jacqueline e Clotaire si incontrano davanti alla scuola ed è subito amore. Lei, piccola borghese e grande faccia tosta, è orfana di madre e cresce con un padre amorevole, lui, estrazione proletaria e famiglia numerosa, ha lasciato la scuola e fa a pugni con la vita. Lei brava studentessa, lui delinquente in erba. Lei intuisce la sensibilità dietro al machismo, lui il fuoco dietro il pudore. Non hanno niente in comune ma sono fatti l'uno per l'altra. A cavallo di un motorino avanzano a tutta velocità verso il tramonto, l'eclissi e l'ellissi carceraria, perché Clotaire si unisce a una rapina orchestrata dal boss locale, che ammira più del padre, e finisce in prigione per un omicidio che non ha mai commesso. Ne uscirà dieci anni dopo spezzato e con un chiodo fisso in testa: ritrovare Jackie, che ha scelto per sé un marito conformista e una vita nei ranghi. Ma la potenza di quel primo amore è rimasta intatta e Jackie e Clotaire bruciano ancora di mille fuochi.

Gilles Lellouche è un noto attore francese, protagonista tra gli altri di "Piccole bugie fra amici", e "Gli infedeli", di cui ha diretto anche un episodio.Si è messo alla prova come regista con "7 uomini a mollo", grandissimo successo in patria. Con "L'amore che non muore" il suo intento è stato quello di fare un film "che fosse molto costruito, un dramma intimo e un grande spettacolo tutto insieme", come ha raccontato al Corriere a cui ha spiegato che l'ispirazione è arrivata da "Il mio essere rimasto affascinato dall'adolescenza, un periodo centrale della mia vita". "Quando ho letto il libro e ho iniziato a pensare a come trasformarlo in un film, ho capito subito che ci sarebbero state certe scene. Inoltre c’è il mio rapporto con l'amore familiare, c'è un po' di mio padre e di mia madre in tutte le figure genitoriali".

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