Lo ha rivelato l'avvocato Luca di Carlo all'Adnkronos
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Cicciolina piange la morte del fratello Franky. "Ilona è distrutta, era molto legata a lui", riferisce
l’avvocato Luca di Carlo all'Adnkronos, che riporta la notizia. Figura centrale nella vita privata di Ilona Staller, l'uomo viveva da tempo in Francia e aveva avuto un ruolo determinante in uno dei momenti più complessi della sua storia familiare: la contesa per il figlio Ludwig durante la battaglia legale con Jeff Koons e la fuga internazionale che ne seguì. Fu proprio il fratello infatti, racconta di Carlo a progettare "il rapimento del figlio, avuto dall'artista statunitense Jeff Koons, portandolo dagli Stati Uniti a Cuba e poi dall'Ungheria all'Italia".
A ricostruire la vicenda è stato proprio di Carlo, figura che ha affiancato la Staller in alcune fasi delicate della sua vita. Sarebbe stato lui infatti a finanziare l’operazione di protezione: “Ho finanziato la protezione di Staller con un’abitazione sorvegliata con guardie del corpo specializzate e un autista personale”.
La vicenda che coinvolse Staller e Koons esplose all’inizio degli anni Novanta, quando la coppia si separò dopo un matrimonio breve e turbolento. Il figlio Ludwig, primo e unico figlio, era nato nel 1992, e subito dopo la rottura iniziò una lunga contesa legale.
Staller decise di lasciare New York portando il bambino con sé in Italia, scelta che condusse la procura di Manhattan a definirla una fuggitiva ed emettere un mandato internazionale di cattura.
Secondo il racconto dell’avvocato di Carlo, Franky sarebbe stato tra coloro che aiutarono la sorella a scappare, sostenendo i suoi spostamenti e contribuendo alla complessa rete di protezione che ne seguì.
Ilona Staller aveva sposato Jeff Koons, artista tra i più quotati al mondo, nel 1991. Il rapporto, già segnato da tensioni e visioni opposte sulla gestione familiare, crollò rapidamente.
La battaglia per la custodia di Ludwig si trasformò in un caso internazionale, con tribunali di più Paesi coinvolti e un acceso confronto mediatico.
Koons, dopo la fuga di Staller con il bambino, chiese un risarcimento da sei milioni di dollari, sostenendo di essere stato privato del rapporto con il figlio.
Il caso rimase per anni uno dei più discussi intrecci tra mondo dell’arte, spettacolo e diritto internazionale.
Mentre Ilona Staller affronta quindi il lutto, tornano alla mente i frammenti di una storia personale che ha segnato un’epoca e che oggi appare ancora più fragile, riaprendo una pagina che, per Ilona Staller, non è mai stata solo giudiziaria ma profondamente umana.