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"Cetto c'è senzadubbiamente" al cinema: il ritorno di Antonio Albanese

Dal 21 novembre il terzo capitolo del personaggio creato e interpretato dallʼattore. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva

"Cetto c'è senzadubbiamente" al cinema: il ritorno di Antonio Albanese - foto 1
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La maschera politico-cialtrona si Cetto La Qulunque creata da Antonio Albanese torna per la terza volta al cinema. "Cetto c'è senzadubbiamente" arriva in sala dal 21 novembre, con il politico corrotto, ignorante, maschilista e razzista pronto a vestire i panni di un sovrano che vuole trasformare la Repubblica Italiana in una monarchia.

Tgcom24 vi offre una clip esclusiva

 

Il film è il terzo capitolo della saga cinematografica di Cetto, creato dal comico per il piccolo schermo e trasferito al cinema già nel 2011. Dopo "Qualunquamente" e "Tutto tutto niente niente" (sempre diretti da Giulio Manfredonia), arriva "Cetto c'è senzadubbiamente" che ritrova il politico calabrese a dieci anni dalla sua elezione a Marina di Sopra. 

 

Scopriamo che vive in Germania e che ha messo da parte ogni ambizione politica: per i tedeschi è soltanto un irresistibile e pittoresco imprenditore di successo, che considera la Germania una terra di conquiste e la mafia un marchio di qualità. La sua catena di ristoranti e pizzerie infatti spopola ma il richiamo della sua terra resta forte e la notizia dell’aggravarsi delle condizioni dell’amata zia che lo ha cresciuto, lo induce a tornare. In Italia la zia gli rivelerà qualcosa sul suo passato che cambieranno per sempre il corso della sua vita e, anche quella di tutti noi.

 

"Fare un personaggio come Cetto che è, allo stesso tempo, volgare, amorale e maschilista - racconta Antonio Albanese -,  mi fa vergognare come una bestia quando ci penso e a volte questo mi provoca il torcicollo, un modo per non guardare. E pensare che l'idea di Cetto mi è venuta quando ho visto un giorno un candidato mostrare la foto della moglie del suo concorrente dicendo che era una puttana e dunque il marito un cornuto invotabile".

 

A proposito della politica italiana connessa all'attualità, il regista/attore spiega: "La maschera di Cetto La Qualunque funziona ancora ed era poi giusto raccontare dove si era arrivati in politica".
 

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