Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte si preparano ai prossimi eventi dal vivo e si raccontano a Tgcom24, tra nuovi progetti e polemiche recenti
di Massimo Longoni© Ufficio stampa
Sono stati protagonisti della storia dei Matia Bazar in due epoche diverse che non si sono incrociate: Carlo Marrale della band è stato co-fondatore e principale autore dagli inizi fino all'abbandono nel 1994, Silvia Mezzanotte ne è stata la voce negli anni Duemila, raccogliendo l'eredità (pesante) di Antonella Ruggiero e Laura Valente. Era destino che quelle due storie dovessero ricongiungersi e così dal 2019, dopo un incontro fortuito in un hotel di Firenze e aver capito subito che loro anime artistiche erano gemelle, Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale hanno unito le loro forze e portano in giro dal vivo la storia dei Matia Bazar. Quest'anno cadono i 50 anni di "Stasera che sera", primo grande successo del gruppo e per l'occasione Mezzanotte e Marrale ne hanno inciso una nuova versione e poi partiranno per un lungo tour. Ne parliamo con entrambi.
Partiamo dall'inizio, ovvero dall'anniversario di "Stasera che sera": Carlo ti ricordi in che situazione l'hai scritta?
Perfettamente, ricordo anche il giorno, era il primo gennaio del 1975 e avevamo fatto la festa di Capodanno in una casa di Piero Cassano sulle alture di Genova con i Matia e alcuni amici. Il giorno dopo rientro un po' imbambolato dalle libagioni, tempo di salutare i miei genitori, entro in camera mia, prendo la chitarra e come per magia mi nascono le prime note. Mi sembrava bello, allora ho cominciato a lavorarci. Poi l'ho fatta ascoltare ad Aldo Stellita che ha scritto il testo e a maggio, dopo cinque mesi, era già fuori il disco.
Ed è stato subito un successo?
Dobbiamo ringraziare Renzo Arbore e il suo programma "Alto gradimento", che la passava praticamente tutti i giorni e quello ha decretato il successo in Italia. Poi per nostra fortuna è entrata in classifica in Spagna, dalla Spagna in Sud America, quindi nel giro di un anno ci siamo trovati catapultati da una dimensione di aspiranti alla dimensione di professionisti acclamati. Sembra una fiaba, però è così.
Un ottimo spunto per un nuovo tour...
Marrale: Sì, lo inaugureremo con una serata speciale il 26 settembre al Lago dei Salici di Caramagna, in Piemonte, e poi con una data a Montecatini. Poi prenderà il via il tour vero e proprio.
Sarà un tour acustico con solo voi due come avvenuto spesso in passato o con un'intera band?
Mezzanotte: Il 26 settembre a Caramagna partiamo con tutta la band. Celebriamo un po' lo spettacolo alla grande, quello più forte anche dal punto di vista musicale, con quattro musicisti, e tutto il racconto di questo viaggio musicale, che adesso ci vede insieme ma che ci ha visti i protagonisti separatamente. Ma poi abbiamo già in previsione diverse date in acustico. Avendo la possibilità di fare entrambi i set sceglieremo in base alle location.
Prima pubblicherete una versione acustica di "Stasera che sera", come avvenuto per "Vacanze romane". Perché questa scelta?
Mezzanotte: C'è la voglia di raccontarsi, di raccontare la verità di una storia che secondo me, onestamente, può essere raccontata in originale soltanto da chi la ha percorsa fin da principio, quindi io sono volentieri accanto a Carlo, perché noi ci siamo conosciuti ormai nel 2019, perché facciamo questo viaggio insieme per affetto reciproco e per amore nei confronti di questo meraviglioso repertorio. Però so bene che il protagonista di questa vicenda è Carlo, è lui che ha il valore aggiunto nel raccontare una storia che ha visto nascere e crescere, stasera che sera a tutti gli altri grandi successi.
Carlo, tu hai lasciato un'impronta così forte nella storia dei Matia Bazar: non ti pesa un po' salire sul palco a proporre quelle canzoni senza il nome della band?
Marrale: No, assolutamente. Per me non è importante, anche perché quando andiamo in giro, che sia in televisione o con la gente per strada senti dire "oh, quello dei Matia Bazar". Quindi non ho bisogno di un avvallo. Io canto le mie canzoni. Una volta sotto il marchio Matia Bazar, adesso sotto il marchio Carlo Marrale o Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte.
Ma chi sono i Matia Bazar oggi?
Mezzanotte: È una questione un po' complicata. Ci sono due marchi e due band che li rappresentano. In Italia i Matia Bazar sono rappresentati legittimamente da Fabio Perversi che ha acquistato il marchio. Però quando si va all'estero le cose cambiano, perché in quel caso siamo io e Carlo che rappresentiamo il mondo Matia Bazar e ci presentiamo con quel nome. Poi se mi chiedi il valore specifico, la credibilità, per quanto non mi piaccia mettere le cose su una bilancia, da parte mia sono consapevole di aver contribuito alla storia della band, quello degli anni Duemila, nella formazione con Piero Cassano, Giancarlo Golzi e Fabio Perversi ma Carlo racconta la sua storia, le canzoni che ha scritto lui. I Matia Bazar attuali invece sono un meraviglioso involucro che racconta le storie di qualcun altro.
Quindi all'estero i Matia Bazar siete voi...
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Sì. Fa strano, soprattutto per Carlo. In Italia siamo Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale e chiaramente andiamo dappertutto senza alcun problema rispettando la legalità e i diritti che il marchio in Italia ha. Mentre all'estero c'è una società che detiene il marchio e noi siamo il punto di riferimento di questa società. La società ha acquisito i diritti all'estero esclusivamente perché pensava che ci fossimo a noi a costruire un percorso e io ho accettato. La verità è che noi saliamo sul palco, cantiamo 23-24 canzoni di queste ce ne sono tre che non sono state scritte da Carlo mentre dall'altra parte eseguono lo stesso repertorio ma non c'è una canzone che sia stata scritta da chi è sul palco in quel momento. Non discuto minimamente la qualità di Fabio e delle persone che fanno parte attualmente del gruppo, il probelma è nella credibilità della storia che vai a raccontare. Le deduzioni sono a chi legge e chi ascolta.
Non avete mai considerato la possibilità di unire questi due percorsi, per una reunion che farebbe felici per primi i fan?
Mezzanotte: Quando eravamo insieme nel gruppo i miei rapporti con Fabio Perversi erano ottimi, ma oggi è impossibile perché ci sono delle questioni legali in mezzo. Io non posso neanche parlare direttamente con Fabio: devo parlare con il mio avvocato che parla con il suo avvocato che parla con Fabio... Prima che intervenissero queste questioni legali ho più di una volta cercato un approccio con lui, facendogli capire che secondo me avrebbe potuto avere un senso, una reunion che desse un po' più di credibilità e che potesse permetterci eventualmente di proseguire un percorso anche insieme. Ma non sono mai riuscita ad aprire quella la porta.
Carlo hai mai pensato a cosa sarebbe successo se nel 1994 non avessi lasciato il gruppo?
Marrale: In realtà all'epoca avevo chiesto un periodo di fermo per rivedere le coordinate, però non era stato possibile perché c'era una pressione da parte dei manager e allora ho preferito dare le dimissioni. S'era creato comunque uno squilibrio all'interno che andava riequilibrato prima di inoltrarsi a fare altre canzoni, altri lavori. Per quello si è creato un attimo di sbandamento mentale, per cui ho preferito lasciare.
Recentemente è scoppiata una forte polemica tra Piero Cassano e Antonella Ruggiero, entrambi ex componenti della band. Cosa ne pensate?
Marrale: Ho vissuto questa cosa con dispiacere. Anche perché non siamo mai stati un gruppo litigioso e l'ultima cosa che avrei voluto finisse come certe storie di altre band dove finisce a pesci in faccia. La reazione di Piero mi è sembrata un po' tardiva anche perché Antonella da subito, da quando è uscita dal gruppo, ci ha dimenticati completamente. Non è che è una cosa di oggi. Già dalle prime interviste che rilasciava, sembrava che arrivasse da un altro pianeta. Però, come si dice, la pazienza ha un limite e forse per Cassano è stato superato. mi auguro che non se ne parli più. La considero una sbandata, chiamiamola così.
Mezzanotte: Mi sono più sorpresa della reazione di Piero perché non è strano quello che ho letto da parte di Antonella. Al di là del non avere nominato i suoi ex compagni di viaggio, lei è sempre stata un po' asciutta da questo punto di vista, resta il fatto che l'ho sempre ammirata e considerata icona del mondo dei Matia Bazar, ma non solo.
Tra l'altro, Silvia, in passato Cassano ne ha avute anche per te...
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Mezzanotte: Se devo fare una battuta non ho più il privilegio di pensare di essere l'unica ex cantante dei Matia Bazar con la quale Piero si diverte a battibeccare. Che poi di questo si tratta. Detto questo io continuo a rispettare ferocemente Cassano. Quello che Piero mi ha insegnato prima, durante e anche dopo non lo dimentico: prima e durante perché se non ci fossero state le sue mazzate, perché di questo parliamo, non sarei riuscita a svegliarmi in tempo per avere la forza di essere la nuova voce dei Matia Bazar degli anni 2000 e ottenere poi il successo che abbiamo ottenuto con la nostra formazione. E dopo perché mi sono fatta carico delle sue uscite pubbliche continuando ad amarlo facendomi uscire una cazzimma che non pensavo di avere.
Concludiamo tornando al progetto Carlo Marrale-Silvia Mezzanotte: avete in programma per il futuro anche un lavoro di inediti?
Marrale: Abbiamo già realizzato una serie di provini. Per fortuna non ho mai smesso di scrivere in tutti questi anni, per cui c'è proprio l'imbarazzo della scelta. Quindi sto cercando le canzoni che più si addicano a un duetto con Silvia, oppure anche canzoni che magari può cantare solo lei o alcune che posso cantare solo io. È un disco in divenire che vorrei fosse molto aperto e rappresentasse in pieno quello che è anche il mio modo di scrivere, che non ha una sola chiave di lettura. Ho scritto "Mister Mandarino" ma anche "C'è tutto un mondo", Vacanze romane" e "Ti sento": sono tutte mie ma tutte diverse tra loro. Vorrei che questo disco rispecchiasse questo mio essere poliedrico.