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Cannes 74 al via nel segno della ripartenza: tutte le star sulla Croisette

Dopo l'edizione dello scorso anno annullata per la pandemia, dal 6 al 17 luglio la kermesse francese torna per la 74esima volta protagonista del cinema mondiale

Il cinema riparte davvero. Dopo l'annullamento dell'edizione 2020 per la pandemia, dal 6 al 17 luglio si riaccendono i fari sulla Croisette, che torna ad essere "the place to be" della settima arte, uscendo da un buco temporale di due anni. La 74esima edizione del Festival di Cannes è quest'anno più che mai attesissima da appassionati e addetti ai lavori. La kermesse si presenta in veste XXL con decine e decine di film e nuove sezioni. E soprattutto con il ritorno delle star.

CELEBRITA' OSPITI  - La lista delle celebrità si apre con il presidente della giuria Spike Lee (volto nelle locandine di quest'anno) e la Palma d'oro alla carriera Jodie Foster, due nomi strettamente legati al festival: il regista portò nel 1989 "Fa' la cosa giusta", la seconda a 13 anni acompagnò Martin Scorsese per "Taxi Driver" che nel 1976 vinse la Palma d'oro.

 

Fuochi d'artificio all'apertura con Adam Driver e Marion Cotillard per "Annette" di Leos Carax, mentre Lea Seydoux cala il poker, protagonista di quattro film di cui tre in concorso. Il cast (atteso) da urlo è quello del film di Wes Anderson, "The French Dispatch": ci sono Tilda Swinton, Bill Murray, Timothée Chalamet. Benicio Del Tori, Owen Wilson e molti altri. Dagli Stati Uniti arriva poi la famiglia Penn con Sean e la figlia attrice Dylab del suo film "Flag Day" presentato in concorso per la Palma d'oro. C'è Oliver Stone con il suo "JfK" rivisitato 35 anni dopo il primo film/inchiesta sull'omicidio Kennedy. Presente anche Catherine Deneuve, fuori concorso, e il giurato Matt Damon (anche impegnato fuori concorso). Non dimentichiamoci però di Charlotte Rampling protagonista con 2 film in concorso (per Paul Verhoeven e François Ozon). Sulla Croisette ci saranno anche Sophie Marceau, Vincent Lindon e Valeria Bruni Tedeschi. Ma per questa edizione speciale la Francia "richiama" anche Isabelle Huppert: anche senza avere un film nella kermesse, l'attrice-icona terrà un "rendez vous" con il pubblico.

 

VIVE LA FRANCE -  Ben sette film francesi sui ventiquattro in concorso battono bandiera francese. Ma se si calcolano le coproduzioni si arriva a sedici. Una cifra davvero impressionante. E questo non solo per il naturale effetto pandemia sulla 74esima edizione del Festival che rende inevitabilmente tutti i selezionatori pragmaticamente più generosi verso i propri connazionali, ma per una politica d'oltralpe da sempre tradizionalmente attenta all'industria nazionale. Si comincia con un’opera rock in concorso ("Annette") e si chiude con la versione locale e ironica di 007, fuori concorso ("OSS 117 Alert rouge en Afrique Noire"). Francia & Francia.

 

NANNI MORETTI E GLI ITALIANI -  L'attesa è per Nanni Moretti e la sua ottava volta sulla Croisette, in concorso per la Palma d'oro con "Tre piani", adattamento dall'omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo con Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, dallo stesso Moretti, Anna Bonaiuto, Stefano Dionisi. E' l'unico film italiano del concorso, guida una pattuglia tricolore che se la gioca anche in altre sezioni. Innanzitutto c'è la Palma d'oro d'onore Marco Bellocchio con il documentario "Marx può aspettare", evento speciale fuori concorso. Alla Quinzaine des realisateurs c'è "A Chiara", il terzo film del giovane italo-americano Jonas Carpignano fortemente legato alle sue radici calabresi. E nella stessa sezione c'è anche il regista fiorentino dal cuore iracheno, Haider Rashid che porta "Europa". Presente anche "Futura", un'inchiesta documentaria realizzata da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher prima del lockdown e poi successivamente, raccogliendo le opinioni di decine e decine di giovani di tutta Italia.

 

PARTY -  Un numero limitato di ospiti, un'atmosfera più intima ma nonostante le restrizioni insieme al festival torna anche il charity gala di amfAR, The Foundation for AIDS Research, tra gli eventi clou. Annunciato per venerdì 16 luglio 2021, vedrà Alicia Keys protagonista della serata, che includerà una cena esclusiva, un'asta dal vivo. Tra i chairs dell'evento annunciati, Angela Bassett, Milla Jovovich, Nicole Kidman, Regina King, Heidi Klum, Catherine O'Hara, Freida Pinto, Zoe Saldana.

 

Cannes 74, il poster ufficiale è un omaggio a Spike Lee: il regista tra le palme della Croisette

Per una volta la locandina del festival di Cannes non è una scena o il manifesto di un film. Per quest'annata speciale, il protagonista del poster della 74esima edizione è Spike Lee: è ritratta una parte del suo volto dietro ai grandi occhiali e con lo sfondo delle palme della Croisette, tutto in bianco e nero. Un'immagine che contemporaneamente celebra sia il regista (premiato due volte qui nel 1986 per "Lola Darling" e nel 1991 per "Jungle Fever" e più volte in concorso), che il suo esordio alla regia ("Lola Darling") e infine vuole essere dichiaratamente un manifesto anche d'intenti del Presidente della giuria che assegnerà la Palma d'oro, pronto con curiosità a guardare i film della Selezione Ufficiale.

 

Spike Lee aveva accettato il compito di presiedere la giuria già nel 2020, ma l'edizione è stata poi cancellata per via dell'emergenza sanitaria

 

l comunicato che accompagna il poster è una lode al talento del regista americano e al ritorno al cinema: "Per l'immensa impazienza di ritrovarci finalmente nella cornice di Cannes: il mare, le palme e il grande schermo, proprio come una pagina bianca, che accoglierà i film della Selezione Ufficiale. Per quello sguardo curioso che verrà messo nel lavoro dei colleghi registi che ci portano notizie del mondo - delle loro e sicuramente anche un po' delle nostre. Per questa visione personale che condivide con noi fin dal suo primo lungometraggio: girato in bianco e nero nella calura dell'estate 1985, ha scosso il cinema imponendo, già allora, il suo stile pionieristico, immerso nella e cultura popolare. Per questa tenera interpretazione in cui incarna Mars Blackmon, il B-Boy in She's Gotta Have It - una rappresentazione stereotipata della comunità afroamericana che il film abbatte... Per il suo sguardo malizioso che, pur interrogandosi costantemente e ribellandosi incessantemente da quasi quattro decenni, non trascura mai il divertimento".

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