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Auguri Terence Hill, dagli spaghetti western a Don Matteo: l'attore spegne 80 candeline

In coppia con l'indimenticabile Bud Spencer ha girato 18 film tra il 1967 e il 2004

Auguri Terence Hill, dagli spaghetti western a Don Matteo: l'attore spegne 80 candeline - foto 1
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Buon compleanno Terence Hill. L'iconico attore dagli occhi di ghiaccio e dal fisico sempre prestante compie oggi 80 anni. Dagli spaghetti western in coppia con l'indimenticabile Bud Spencer alla fine degli anni 60, fino al rinnovato successo nei panni di Don Matteo, non ha mai smesso di essere una figura centrale nell'immaginario collettivo italiano.

E ancora oggi sembra non avere nessuna intenzione di uscire di scena.

 

Sono tantissimi i personaggi interpretati in oltre 40 anni di carriera da Terence Hill (il cui vero nome è Mario Girotti). Icona della cultura popolare, non solo in Italia, ma anche nel resto d'Europa, come in Germania dove i film realizzati in coppia con Bud Spencer sono celeberrimi, per mantenersi agli studi (liceo e poi Lettere all'Università di Roma) e poter correre in moto, accettò di recitare nonostante una iniziale ritrosia per la sua timidezza. Dino Risi lo aveva notato, ad appena 12 anni durante una gara di nuoto, e lo aveva fatto debuttare in "Vacanze con gangster".

All'inizio girò oltre un film all'anno, diretto dai più grandi registi. Oggi deve la sua notorietà al filone comico del western-spaghetti e poi della commedia con scazzottate, per arrivare infine alle fiction televisive, ma in gioventù ebbe maestri come Pabst, Pontecorvo, Steno, Matarazzo, Bragaglia, fino a firmare negli anni 60 un lucroso contratto in Germania mettendo a frutto il suo perfetto tedesco. Nonostante tutto non andava fiero dei suoi successi, finché Luchino Visconti non lo volle per la parte del Tenente Cavriaghi ne "Il Gattopardo" (1962). Cinque anni dopo, con lo pseudonimo di Terence Hill, entrò dalla porta di servizio (ebbe la parte perchè il protagonista si ruppe una gamba) nel mondo del western-spaghetti con "Dio perdona, io no" di Giuseppe Colizzi.
Sullo stesso set recitava (ma i due non si incontrarono mai) anche Bud Spencer (al secolo Carlo Pedersoli), mentre Girotti vi trovava il suo nome d'arte (lo scelse in meno di 24 ore perché "suonava bene e aveva le stesse iniziali di mia madre"), nonché la moglie Lori Zwicklbauer, allora segretaria di edizione.

Nel 1970 un altro colpo di fortuna: E.B. Clucher (alias Enzo Barboni) cerca un protagonista per "Lo chiamavano Trinità" e l'interprete designato, Franco Nero, rifiuta perchè impegnato sul set di "Camelot". Il regista sceglie allora il giovane Terence per la sua somiglianza con Franco Nero. E' un trionfo immediato, il varo di una coppia inossidabile con Bud Spencer (18 film tra il 1967 e il 2004), la chiamata a Hollywood (dove reciterà con Gene Hackman e Valerie Perrine).

Terence Hill compie 80 anni: dalle scazzottate con Bud Spencer a Don Matteo

 

Auguri Terence Hill, dagli spaghetti western a Don Matteo: l'attore spegne 80 candeline - foto 2
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Tanti i titoli diventati di culto per più generazioni: "Più forte ragazzi", "Io sto con gli ippopotami", "Altrimenti ci arrabbiamo", "Pari o dispari", "Chi trova un amico trova un tesoro". Nel frattempo, Hill si è trasferito con la moglie americana Lori Zwicklbauer (conosciuta sul set di "Dio perdona... io no!") negli Stati Uniti. Il sodalizio con Bud Spencer è giunto ormai al tramonto dopo quasi vent'anni: ametà anni 80 le ultime cartucce sono i divertenti "Nati con la camicia" e "Non c'è due senza quattro", seguiti dal debole "Miami Supercops".

Nel 1987 tocca a E.B. Clucher chiudere un decennio e dire addio a un modo tutto italiano di fare cinema in America: il regista di "Trinità" dirige Hill in "Renegade - Un osso troppo duro", road movie dove recita accanto al figlio adottivo Ross. Il ragazzo morirà due anni dopo in un incidente d'auto a sedici anni, facendo sprofondare il padre in una depressione da cui si riprenderà solo lavorando.

Nel 1991 dirige se stesso in "Lucky Luke", adattamento dei fumetti del belga Morris. Il film fa da pilota a una serie TV di buon successo. Poi torna in Italia: comincia la stagione trionfale in tv con il ruolo di "Don Matteo", ma anche del forestale di "Un Passo dal Cielo" girata a San Candido (ruolo poi abbandonato dall'attore dopo qualche stagione perché era faticoso stare praticamente sul set quasi tutto l'anno con le due fiction). Don Matteo gli cambia la vita fino a farlo trasferire definitivamente dagli Stati Uniti insieme alla moglie, a Gubbio e poi a Spoleto, luoghi in cui si gira la serie.

Nel 2018, Hill dirige se stesso in un film "Il mio nome è Thomas". Una storia on the road fra Italia e Spagna che richiama le atmosfere western, genere per il quale è diventato un volto iconico grazie a titoli come "I quattro dell'Ave Maria", "Il mio nome è Nessuno" e "Lo chiamavano Trinità", uno dei molti film interpretati in coppia con l'amico Bud Spencer. E proprio a lui Terence Hill ha dedicato il lungometraggio girato in parte nel deserto dell'Almeria. Alla morte di Bud Spencer disse "non abbiamo mai litigato".