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Alberto Urso: "Parto in tour nei teatri con l'orchestra dal vivo, sogno Sanremo ma resto sempre con i piedi per terra"

Il vincitore di "Amici 18" si racconta a Tgcom24 tra live e nuovi progetti

Alberto Urso:
ufficio-stampa

Sorride sempre, Alberto Urso.

E ringrazia. Da quando ha trionfato ad "Amici 18" è in un frullatore che lo porta su e giù per l'Italia. Ma il tenore dagli occhi di ghiaccio, adulato dalle ragazzine, anche se giovanissimo (ha 22 anni, ndr) è rimasto con i piedi per terra. E' protetto da persone che credono in lui ma soprattutto gli vogliono bene. Ha trionfato dimostrando che la musica lirica può superare certi confini e arrivare ai giovani, ma è stata la sua versatilità - rappando sulle note di Fabri Fibra e duettando con Arisa - a renderlo unico. Dopo il talent il tenore non si è mai fermato, l'album d'esordio "Solo" ha scalato le classifiche, il nuovo singolo "Ti lascio andare" vola e tra settembre e ottobre sarà impegnato in sei live nei teatri, con l'orchestra dal vivo: "Ho solo una regola: continuare a studiare e rimanere sempre me stesso", racconta a Tgcom24.

Alberto, partiamo dalla notizia più "fresca": sei date in autunno in cui presenterai il tuo album "Solo", come ti stai preparando?
Devo studiare tanto, ci vuole molta tecnica. Affronto una bella sfida che richiede anche una preparazione fisica. Tenere il palco non è facile, mi devo impegnare e so già che darò il massimo. E' la prima volta che affronto un concerto tutto mio e sono emozionatissimo, è una sensazione stimolante e indescrivibile.

 

Hai detto che il tuo sogno è cantare alla Scala, intanto ti "scaldi" in teatri altrettanto importanti - come gli Arcimboldi - dove sarai accompagnato da una orchestra dal vivo, che è molto raro per un artista così giovane, sei consapevole del grande privilegio? 
Ne sono consapevole eccome. Non nascondo di essere molto spaventato. Il mio grande sogno è sempre stato quello di cantare con una orchestra nei teatri. E' una esperienza unica, passata la paura non vedo l'ora di cominciare. Quanto alla Scala, è il teatro più importante del mondo. Chissà un giorno...  

 

Ti piacerebbe una carriera internazionale alla Bocelli?
Bocelli è il mio punto di riferimento da sempre. E' un artista che amo, solo il paragone mi lusinga.  

 

Bocelli ha cominciato a Sanremo, ci peni mai al festival?
Quel palco è magico. L'Ariston è il sogno di tutti gli artisti e come si dice dalle mie parti 'vedendo facendo'...

 

Il tuo genere è di nicchia, ma stai conquistando tanti consensi avvicinando i giovani alla musica lirica, cosa piace di te?
Non amo lodarmi, posso solo dire che sono sempre me stesso nel bene e nel male. Forse ha vinto la mia versatilità. Se ad Amici mi fossi cimentato solo con la musica lirica sarebbe stato più difficile arrivare alla gente, invece mi sono misurato con il rap e credo che mi abbia aiutato.   

 

Giordana sembra molto lontana dal tuo mondo, eppure vi ho visti molto uniti, cosa vi lega? 
C'è un rapporto bellissimo tra di noi. Siamo diversi ma gli opposti si attraggono. Facciamo tante cose insieme, ha scritto anche una canzone per me e in futuro vedremo... 

Alberto Urso:
ufficio-stampa

Con Arisa hai duettato in "Guarda che luna", con quali artisti ti piacerebbe collaborare?
Arisa è una persona squisita. Duetterei subito con Bocelli, appunto, ma anche con Ultimo, che secondo me è una artista completo. 

 

Che musica ascolti in queste settimane e con quale ti sei formato?
Per ora ascolto tanto Ultimo. Mi sono formato tanto con Bocelli, Pavarotti, Domingo e Carreras. Ma anche Cremonini e Modà.   

 

Sei molto attivo anche sui social, interagisci direttamente con i tuoi follower? I commenti negativi ti infastidiscono?
Instagram mi piace molto. I commenti negativi quando sono costruttivi li faccio miei. Quando sono insulti gratuiti invece preferisco non rispondere. 

 

Maria De Filippi è stata da subito una tua sostenitrice, il consiglio più importante che ti ha dato?
Mi ha sempre detto 'sìì te stesso, è la tua carta'. Ci sentiamo quasi ogni giorno. Dopo sette mesi di convivenza è diventata una persona di famiglia. Un punto di riferimento molto importante per me.

 

Dopo "Amici" non hai più un giorno libero, ti manca Messina?
Tantissimo. Appena posso torno a casa e faccio un bagnetto volante. Poi riparto pensando già al prossimo.