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"La paranza dei bambini", applausi a Berlino per il film di Claudio Giovannesi

Il film, cosceneggiato da Roberto Saviano, esce nei cinema il 13 febbraio

ansa

E' stato accolto da un lungo applauso da parte della stampa "La paranza dei bambini", il film di Claudio Giovannesi in concorso per l`Orso d'oro al Festival di Berlino.

Il regista lo ha presentato insieme a Roberto Saviano e ai giovani protagonisti, adolescenti napoletani alla loro prima esperienza cinematografica. Il film, nei cinema dal 13 febbraio, è basato sul libro di Saviano, cosceneggiatore insieme al regista e a Maurizio Braucci

GIOVANNESI: "FILM SULL'ADOLESCENZA E SUL CRIMINE" - "La paranza dei bambini" racconta la storia di sei ragazzi quindicenni nella Napoli di oggi: vogliono fare soldi, comprare vestiti, e giocano con le armi con l'illusione di portare giustizia e conquistare il potere nel Rione Sanità. "Questo è un film sull'adolescenza e in secondo luogo sul crimine. - ha affermato il regista - Il film si muove sul binomio gioco e guerra: c'è un senso di purezza e di innocenza in quel gioco che diventa però una guerra e una scelta da cui non puoi più tornare indietro".

SAVIANO: "CI SONO RAGAZZI CHE MUOIONO A 13 ANNI" - Roberto Saviano, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha affermato: "La storia è ispirata a fatti veri, perché ci sono per la prima volta oggi ragazzini che arrivano alla testa di gruppi criminali. - ha detto - Vuol dire maneggiare migliaia di euro anche se sai che andrai a morire. Oggi le paranze non sono solo a Napoli, ma in Bulgaria, Albania, Sudamerica: si sta tornando al Medioevo, con i ragazzi che muoiono a 12-13 anni, che a 20 pensano di aver vissuto una vita piena, perché hanno scelto il crimine".

SAVIANO CONTRO SALVINI: "LA SCORTA NON E' UN PRIVILEGIO, E' UN DRAMMA" - Rispondendo alla domanda di un giornalista straniero Saviano è tornato sulle polemiche con Salvini sulla sua scorta: "Bisogna capire cosa sta succedendo in Italia. - ha detto - La situazione politica è seria. Al di là della questione sulla mia sicurezza, la scorta non è un privilegio, è un dramma". Lo scrittore ha poi specificato: "Io continuerò a raccontare e non mi farò intimidire da queste minacce che il ministro dell'Interno sistematicamente fa. Penso invece che ci dovrebbe esser un'attenzione politica rispetto al fatto che Salvini è l'unico politico in Occidente che indossa la divisa della polizia non solo in occasioni pubbliche, cosa che rappresenta un attacco alla democrazia".