Dalla missione di Nasa e Agenzia spaziale italiana

Ecco il risveglio esplosivo di una stella "super-magnetica"

La missione Ixpe di Nasa e Agenzia spaziale italiana ha visto una magnetar, tra gli oggetti più enigmatici dell'universo distante 28mila anni luce dalla Terra 

29 Mag 2025 - 16:37
 © Esa

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Ixpe, la missione spaziale nata dalla collaborazione tra Nasa e Agenzia spaziale italiana, ha osservato per la prima volta il risveglio esplosivo di una magnetar, una stella di neutroni dotata di un campo magnetico incredibilmente intenso, tra gli oggetti più enigmatici dell'universo: quando una di queste stelle si attiva, può rilasciare fino a mille volte l'energia che emetterebbe normalmente, dando luogo a fenomeni fisici estremi ancora poco compresi.

Il risultato è stato riportato in due studi, uno guidato dall'Italia con l'Istituto nazionale di astrofisica, con la partecipazione anche di Università di Padova, Università di Roma Tor Vergata e Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, e l'altro dall'americana George Washington University. Entrambi sono stati pubblicati sulla rivista The Astrophysical Journal Letters.

I ricercatori, guidati per la parte italiana da Michela Rigoselli dell'Inaf, sono riusciti a osservare in particolare la polarizzazione dei raggi X emessi dalla magnetar. La luce polarizzata è quella in cui le onde elettromagnetiche oscillano con un determinato orientamento, e non in modo disordinato come succede normalmente. Misurare come e quanto la luce è polarizzata offre indizi cruciali sulla sua origine e sull'ambiente che ha attraversato per giungere fino a noi, ed è quindi fondamentale per capire qualcosa in più sui fenomeni fisici che l'hanno generata.

La magnetar 1E 1841-045, distante circa 28mila anni luce dalla Terra, ha sorpreso la comunità scientifica riattivandosi il 20 agosto 2024, ed è stata osservata da tutti i telescopi sensibili alle alte energie, compreso Ixpe.

"È la prima volta che riusciamo a osservare la polarizzazione di una magnetar in stato di attività", dice Rigoselli: "Ora sarà interessante osservare la magnetar una volta tornata allo stato di quiescenza, per monitorare l'evoluzione delle sue proprietà".

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