Composto da idrogeno ed elio? 

Wasp-193b, esiste un pianeta leggero come lo zucchero filato

Wasp-193b è ben più grande, ma molto meno denso di Giove ed è leggero a tal punto che gli scienziati non riescono a spiegare come si sia formato 

15 Mag 2024 - 13:29
 © NASA/ESA/CSA

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 Il misterioso pianeta leggero come zucchero filato, chiamato Wasp-193b, potrebbe essere formato da una sfera di idrogeno ed elio. La scoperta che si deve alla ricerca guidata dall'Università belga di Liegi è stata annunciata nel 2023 sulla piattaforma arXiv, ma è stata descritta adesso sulla rivista Nature Astronomy

© Tgcom24

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Wasp-193b ha caratteristiche incredibili

 Osservato per la prima volta nel 2006 dall'osservatorio Wasp (Wide Angle Search for Planets) da cui prende il nome, nel corso del tempo il pianeta è stato osservato sempre più in dettaglio fino a svelarne le sue incredibili caratteristiche: Wasp-193b risulta avere essere il 50% più grande di Giove ma con una massa sette volte inferiore. La sua densità è di circa 0,059 grammi per ogni centimetro cubico, all'incirca quella dello zucchero filato, ben lontana da quella di un pianeta come la Terra, che è di 5,5, così come di Giove che è di 1,33.

"Ciò lo rende una vera anomalia tra gli oltre cinquemila esopianeti scoperti fino ad oggi", ha detto Khalid Barkaoui, dell'Università di Liegi. 

La sua misteriosa composizione

 Secondo gli astronomi il pianeta sarebbe composto principalmente da idrogeno ed elio, come la maggior parte degli altri giganti gassosi della galassia ma per Wasp-193b questi gas probabilmente formano un'atmosfera estremamente gonfia che si estende per decine di migliaia di chilometri. Un'ipotesi che però al momento non può essere supportata da nessuno degli attuali modelli capaci di spiegare la formazione dei pianeti.

"Non sappiamo dove collocare questo pianeta in tutte le teorie sulla formazione che abbiamo in questo momento, perché è un valore anomalo", ha aggiunto Francisco Pozuelos, dell'Istituto di Astrofisica dell'Andalusia e tra gli autori dello studio.

Solo nuove osservazioni con il telescopio spaziale James Webb, sottolineano i ricercatori, potrebbero forse aiutare a risolvere il mistero dello "zucchero filato". 

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