La Relazione annuale sulle tossicodipendenze delinea un quadro sempre più allarmante: sono soprattutto i giovani conducenti a essere beccati alla guida in stato alterato
Guidare con noncuranza © dal-web
Purtroppo non è un pregiudizio: il binomio giovani conducenti e stato alterato è purtroppo il più ricorrente. Basti pensare che quasi la metà delle contravvenzioni registrate per questa tipologia di reato, nel 2023, ha riguardato soggetti tra i 18 e i 32 anni, ubriachi o sballati, quasi sempre alla guida di notte.
A mettere nero su bianco la situazione è l’edizione 2025 della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, ripresa e approfondita in uno dei suoi passaggi chiave dal portale Skuola.net.
Incidenti stradali: i giovani pagano il conto più alto
Il 45% delle contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza - art. 186 del Codice della Strada - ha riguardato persone tra i 18 e i 32 anni. Stessa percentuale per le sanzioni legate alla guida sotto effetto di stupefacenti (art. 187).
Purtroppo, il cattivo esempio viene anche dagli adulti che erano giovani venti o trent’anni fa, visto che se nel 2001 la guida sotto effetto di sostanze era un fenomeno marginale - con un’incidenza dello 0,1% sugli incidenti stradali - oggi la percentuale è salita all’1,3%. E nello stesso arco di tempo i sinistri legati all’alcol sono più che triplicati: da 1,2 a 4,0 ogni 100.
Così, numeri alla mano, su un totale di oltre 56mila incidenti rilevati nel 2023 da Carabinieri e Polizia Stradale, il 3,2% era per droga o per cause correlate ad essa. E l’8,5% era connesso all’alcol. Con punte drammatiche nei casi mortali, dove il 17% dei conducenti presentava tassi alcolemici oltre 1,5 g/L.
Le città sono il "teatro" degli incidenti
Va considerato che queste percentuali potrebbero sottostimare il fenomeno. Carabinieri e Polizia Stradale intervengono infatti per circa il 70% degli incidenti su strade extraurbane e in circa il 20% dei casi per quelli in ambito urbano. Qui, in percentuale, la frequenza degli incidenti correlati a guidatori in stato alterato sono superiori rispetto al contesto extra-urbano, suggerendo che i numeri potrebbero essere decisamente più elevati.
La classifica delle sostanze più rilevate: alcol in testa
Quanto alle sostanze più diffuse, l’alcol resta il nemico numero uno, rilevato da solo nel 20% dei casi e in combinazione con altre droghe nel 39%. Seguono i cannabinoidi (12%), la cocaina (9,2%), le benzodiazepine (2,9%) e gli psicofarmaci (2,4%). Più marginale, ma comunque presente, l’uso di MDMA, eroina, metadone e fentanil (circa lo 0,5%).
Le analisi condotte sui 206 decessi per incidente stradale giunti all’attenzione delle Tossicologie Forensi (per l’88% di genere maschile) hanno rilevato la presenza di alcol e/o altre sostanze stupefacenti nel 52% dei casi: l’alcol è la sostanza più frequentemente rilevata, sia da solo che in combinazione con altre sostanze, incidendo nel 39% dei casi.