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Scuola, i Presidi contro gli orari scaglionati: "Producono effetti negativi sui ragazzi"

Il doppio orario d'ingresso a scuola, alle 8:00 e alle 9:40, sta creando disagi in diversi istituti. E anche nelle famiglie. I presidi si uniscono alla protesta e chiedono alle istituzioni una soluzione

scuole evacuate roma
ansa

Gli orari di entrata e uscita "scaglionati" stanno gettando nel caos le scuole. Negli ultimi giorni, sono state numerose le proteste in tutta Italia da parte degli studenti che si sono mobilitati per chiedere una modifica delle disposizioni vigenti. 

In particolare, i riflettori sono puntati sull’attuazione della “doppia fascia” di ingresso, alle 8:00 e alle 9:40, volute dai prefetti, adottata da molte scuole per evitare assembramenti. Sul tema, però, è intervenuta anche Cristina Costarelli, Presidente dell'Associazione Nazionale Presidi del Lazio e preside del Liceo Newton di Roma, che ha manifestato i suoi dubbi sulla funzionalità del turno delle 9:40, chiedendo una revisione della situazione odierna. A riportarlo, il portale studentesco Skuola.net.

 

Fasce orarie di ingresso, i presidi: “Massima preoccupazione”

“In riferimento alle due fasce orarie di ingresso alle 8,00 e alle 9,40 torniamo a rappresentare (dopo averlo fatto presente prima dell’inizio delle attività didattiche) la nostra massima preoccupazione per quanto sta accadendo in queste settimane”: questo il punto di vista della preside che, in qualità di presidente dell’ANP del Lazio, ha anche emanato un comunicato rivolto al Prefetto, alla Regione e alla Sindaca Raggi, nel quale si esprime tutta la preoccupazione riguardo la situazione degli studenti che “vedono fortemente limitato il tempo di vita, per lo studio e lo svolgimento di attività extrascolastiche a causa di orari di rientro anche molto tardi”, senza contare le “difficoltà organizzative nelle scuole per gli orari delle lezioni e dei docenti”. Tutti elementi che stanno procurando “notevoli disagi alle famiglie”.

 

Orari scaglionati, i presidi chiedono maggiore autonomia

Studenti e presidi, insomma, stanno facendo fronte comune nel contestare l’organizzazione delle fasce orarie, puntando il dito in particolare sull’ingresso alle 9:40, che compromette gran parte del tempo pomeridiano dei ragazzi e rende difficile l’organizzazione delle lezioni.

 

Ma nel testo ci sono anche delle proposte alternative per ovviare al problema. Ad esempio, stabilendo l’ingresso in un unico orario, dal momento che il carico dei mezzi di trasporto è possibile all’80%, con l’auspicio che venga spostato in orario successivo l’ingresso delle altre attività commerciali e produttive. Oppure affidando la definizione degli scaglioni orari all’autonomia delle scuole. O, ancora, considerando come possibili fasce d'ingresso le ore 8 e le ore 9.

 

Effetti negativi "peggiori della Dad"

“Si rappresenta infine come questa situazione stia compromettendo la serenità generale dei nostri ragazzi, proprio nel momento del tanto atteso rientro a scuola tutti in presenza”, scrive la Preside, in rappresentanza dei colleghi della regione Lazio. E continua: gli studenti “avrebbero meritato di vivere in una condizione di massimo benessere, anche alla luce dei disagi e delle difficoltà dei due anni scolastici precedenti”. Invitando quindi a una “urgente rivisitazione della situazione attuale”, considerando quanto “l'attuale scaglionamento degli orari produce sicuramente effetti negativi sui ragazzi, peggiori della tanto demonizzata Dad”.

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