Il Mezzogiorno d’Italia è l’area da cui proviene la maggior parte dei diplomati eccellenti, contrariamente al Nord della Penisola che invece arranca. Le regioni con più voti massimi, in numeri assoluti, sono Campania, Sicilia e Puglia
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È più probabile superare la Maturità con il massimo dei massimi - 100 e lode - che essere bocciati una volta ammessi. Basterebbe questo per raccontare come dell’esame che terrorizzava (e terrorizza) intere generazioni è rimasto soprattutto il mito e l’effettiva difficoltà “emotiva” nell’affrontare una prova con tanti elementi ignoti ai candidati.
Ma la selezione vera - lasciamo al lettore il giudizio se sia un bene o un male - non c’è. A esserci, invece, sono delle marcate differenze tra le varie aree del paese, specie guardando verso i risultati migliori.
Come fa notare il portale Skuola.net, che ha ‘riesumato’ i dati ministeriali sugli esiti dell’Esame di Stato 2024 per raccontarne la geografia del voto, partendo da due punti estremi: l’eccellenza assoluta e la sua controparte in negativo, ovvero coloro che vengono bocciati in sede di esame.
Mezzogiorno terra dei "lodevoli"
Per trovare i voti più alti alla Maturità, infatti, bisogna citofonare al Sud. Nelle ultime edizioni dell’esame di Stato, i maturandi meridionali si sono infatti distinti con risultati eccellenti, registrando la percentuale più alta di “100 e lode” a livello nazionale. Puglia, Calabria, Sicilia e Campania si confermano le regioni più virtuose, superando nettamente quelle del Nord.
Il tutto, va detto, in un quadro generale che vede comunque una percentuale di bocciati ovunque esigua, ferma allo 0,2% su scala nazionale. La vera selezione, infatti, avviene in sede di scrutinio: l’anno scorso fu fermato dal Consiglio di classe a un passo dall’esame il 3,7% degli alunni di quinto superiore.
Calabria, Puglia e Sicilia sbancano la Maturità
Tornando al focus dell'indagine, sempre nell’anno scolastico 2023-24, i diplomati che hanno conseguito una votazione di “100 e lode” sono stati in tutto 12.700, il 2,6% del totale. La maggior parte di questi studenti, come detto, proveniva dalla Campania, con ben 2.623 "lodevoli”, seguita da Sicilia (1.810), Puglia (1.720) e Calabria (913): in pratica, da sole, le quattro regioni, rappresentano il 50% dei diplomati eccellenti di tutta Italia.
Tuttavia, se consideriamo i numeri in relazione alla popolazione dei maturandi, il podio cambia: la Calabria è nettamente al primo posto con il 5,4%, seguita dalla Puglia (5,1%) e dalla Sicilia (4,2%). Menzione speciale per l’Umbria, dove gli studenti che hanno raggiunto il tetto massimo sono stati il 3,8% del totale.
Al Nord i diplomi hanno numeri più bassi
E mentre le regioni del Mezzogiorno, come detto, dominano la classifica, quelle del Nord fanno fatica - e non poco - anche a ottenere risultati positivi. In Valle d’Aosta, per esempio, gli studenti che hanno raggiunto il voto massimo nel 2024 si contano sulle dita di una mano, mentre in Trentino sono stati 62 in tutto.
Tradotto in termini percentuali, significa che ai piedi del Monte Bianco appena lo 0,2% ha ottenuto la lode. Mentre in Trentino e in Lombardia il dato si ferma all’1,1%. Fecero leggermente meglio Veneto (1,3%), Friuli Venezia Giulia (1,6%) e Liguria (1,9%).
Inoltre, nello stesso periodo, la percentuale di studenti diplomati con il minimo (60/100) è stata molto più alta in Lombardia (6,8%), Liguria (6,2%), Veneto (5,9%), Friuli-Venezia Giulia (5,9%) e Emilia-Romagna (5,3%), rispetto alle già citate regioni del Mezzogiorno: in Calabria la percentuale si fermò al 2,8%, in Puglia al 3,5%, in Campania al 3,8%.
I bocciati sono pochissimi, ma i ragazzi del Settentrione rischiano di più
Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, è al Nord che si registrano invece le percentuali più alte di bocciature all’esame. In assenza dei dati aggiornati dell’ultimo anno scolastico, facciamo riferimento a quelli del 2022-2023.
In quell’anno, il Trentino risultava in testa con il tasso di bocciatura più elevato, pari allo 0,6%. A seguire Liguria e Marche con lo 0,4%, mentre Veneto, Piemonte e Lombardia si attestarono allo 0,3%. Tutto ciò a fronte di una media nazionale dello 0,2%. Praticamente in tutto il Sud - fatta eccezione per la Sardegna - ci si ferma allo 0,1%.
Non mancano poi le regioni in cui i bocciati o non ci sono stati o sono stati talmente pochi da non intaccare la prima cifra decimale dopo la virgola: in Valle d’Aosta, Puglia e Calabria i diplomati sono stati esattamente il 100%.