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Maturità 2021, il Curriculum dello Studente per tanti ragazzi è “discriminatorio”

Secondo un sondaggio di Skuola.net, il 66% dei maturandi non vede di buon occhio la novità dell’esame di Stato perché  non metterebbe sullo stesso piano tutti i candidati

maturità 2014
ansa

È una delle novità della prossima Maturità, su cui si sono concentrate parecchie attenzioni. Ma, quando mancano quattro settimane al via degli esami, per molti ragazzi è un elemento ancora avvolto nel mistero. Stiamo parlando del Curriculum dello Studente, un documento in più a disposizione delle commissioni per valutare il percorso degli alunni ma anche degli studenti, per presentarsi a un futuro colloquio di lavoro. Peccato che, ad oggi, oltre 1 maturando su 3 non abbia ben chiaro come funzioni. Comunque sempre meglio di quel 14% che dice di non essere nemmeno al corrente della sua esistenza. A segnalarlo un sondaggio effettuato da Skuola.net su un campione di 1.200 ragazzi che dal prossimo 16 giugno affronteranno l'orale di maturità.

Curriculum dello Studente: questo sconosciuto

Normale, dunque, che interrogandoli sulle regole d'ingaggio venga fuori un quadro abbastanza preoccupante. Molta confusione, ad esempio, sulle informazioni che compariranno nel documento: quasi 1 su 5 non sa che verrà riportato il piano di studi svolto dal candidato, più di 1 su 10 ignora che verranno inseriti i PCTO (l'ex alternanza scuola lavoro), più di 1 su 3 addirittura crede (o forse spera) che non vengano indicati rendimento e crediti scolastici. Per loro fortuna, a queste informazioni ci penserà la scuola, chiamata a riportare su carta (digitale) vita, morte e miracoli di ogni alunno in qualsiasi ambito formativo ad essa correlato.

 

Anche gli studenti sono coinvolti

Le cose cambiano se si passa alla parte delle attività extra-scolastiche. Qui sono direttamente i maturandi che possono segnalare eventuali certificazioni linguistiche, informatiche o di qualsiasi altra natura, ma anche - si legge nei documenti ministeriali - “attività professionali, culturali e artistiche, musicali, sportive, attività di cittadinanza attiva e volontariato e ulteriori attività extrascolastiche ritenute significative”, che potranno essere valutate dalle commissioni, insieme a tutti gli altri elementi, per determinare il voto finale. Ma solamente una metà scarsa dei ragazzi (47%) sa che possono compilare il Curriculum sia i docenti che i candidati.

 

Fondamentale informare

La sezione riservata agli studenti, però, è facoltativa: se non si hanno attività o competenze da segnalare non accade nulla. Ma 1 su 3 pensa che sia obbligatorio metterle; mentre 1 su 10 crede che tali dettagli non entrino proprio nella lista delle cose da poter inserire nel Curriculum. Sottolineare questo errore, peraltro, diventa quasi un'informazione di servizio visto che oltre l'80% dei maturandi avrebbe cose da inserire ma molti di loro, probabilmente, non sanno di avere tale opportunità. 

 

Come presentare i materiali?

Anche perché c’è davvero spazio per tutti: anche le pubblicazioni di articoli online possono essere contemplate e se c’è un’attività significativa non prevista, si può aggiungere. Dopodiché andrebbe spiegato anche come fare, perché meno della metà (46%) sa che esiste una piattaforma allestita dal Ministero; tutti gli altri pensano di dover presentare tutta la documentazione alla segreteria scolastica o che sia necessario caricarla su una piattaforma gestita dal proprio istituto.

 

Uno strumento che non piace

Ma, dopo averne saputo di più, come giudicano i maturandi questa novità? La bocciatura è sonora: il 66% non la ritiene una scelta corretta. I motivi? Una metà di loro (45%) lo trova uno strumento che discrimina quei ragazzi che non possono permettersi di svolgere attività extra, il 33% punta il dito sui tempi stretti tra la sua ufficializzazione (ad anno scolastico quasi finito) e l'inizio dell'esame, il 22% pensa che il voto di maturità debba basarsi solo sul rendimento scolastico.

 

Ma c'è chi lo difende

I difensori del Curriculum dello Studente (34%), invece, ne evidenziano soprattutto l'utilità. Tra loro, il 51% pensa sia funzionale per far capire ai docenti più cose sul ragazzo che dovranno giudicare; il 29% apprezza l'introduzione di uno strumento che premi chi si impegna al massimo anche al di fuori della scuola; il 20% immagina che possa essere sfruttato come biglietto da visita per il post maturità, essendo allegato al diploma.

 

La scuola è 'classista'?

“Sicuramente il Curriculum dello Studente fa emergere in maniera più netta la capacità dei ragazzi di arricchire la propria formazione - commenta Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - e di conseguenza, oltre che il talento individuale, anche la capacità di spesa delle famiglie. Tuttavia i docenti già da vent’anni mettono gli occhi sulle attività extra-scolastiche dei propri alunni, da quando cioè sono stati introdotti i crediti scolastici, con gli studenti invitati a consegnare attestati su attestati per arrotondare il punteggio finale. Quindi, se è questo il motivo addotto per definire la scuola italiana classista, allora lo è da tempo. Forse, invece che cancellare o addolcire gli strumenti che lo certificano, sarebbe meglio, negli interessi degli studenti, dare anche ai meno abbienti più opportunità”.

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