Gli studenti del liceo più tecnico “stracciano” gli altri in matematica e superano (di poco) quelli del classico anche in italiano: lo rivelano i dati Invalsi analizzati da Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca
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Il liceo scientifico sembra essere diventato quello che era in passato il classico: l’indirizzo di studio liceale più blasonato e, tendenzialmente, frequentato dagli studenti migliori. A testimoniarlo non è solo il boom di iscrizioni - oltre 1 studente su 5 delle superiori lo ha scelto nelle ultime tornate - ma anche i risultati delle prove Invalsi in Italiano e Matematica.
A segnalarlo è il portale Skuola.net, che ha analizzato l’indagine “Divari scolastici in Italia” realizzata da Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca, che si concentra sui livelli di apprendimento raggiunti in Matematica e Italiano dalle classi seconde delle scuole secondarie di II grado nei diversi indirizzo di studio.
Gli indirizzi "tecnici" vanno in fuga
Facendo riferimento alle prove Invalsi dell’anno scolastico 2022/2023, il rapporto evidenzia lo strapotere degli studenti dello scientifico in Matematica ma anche in Italiano: gli alunni di tutti gli altri indirizzi ottengono un punteggio medio peggiore di loro.
Gli unici a tenere il passo sono quelli degli istituti tecnici - per quanto riguarda la matematica - che in alcuni casi riescono persino a fare meglio dei coetanei dei licei.
Gli studenti di classico e linguistico, come è intuibile, tengono invece il passo in italiano con una differenza minima rispetto ai colleghi dello scientifico.
Neanche in Italiano si invertono gli equilibri
Ma, tutto sommato, in italiano le differenze non sono così abissali come quelle che si registrano in matematica. Come dire: piove sul bagnato per chi sceglie il liceo scientifico - dove la materia ha più ore settimanali e un metodo di insegnamento più rigoroso. E non basta il fatto che le prove Invalsi di Matematica siano differenziate per tenere conto del vantaggio competitivo degli studenti dello scientifico. Vanno meglio e basta.
Mentre è notte fonda nei professionali, dove il distacco con lo scientifico arriva a quasi 70 punti nel Nord Est. Uno scarto che, tradotto in termini reali, equivale a circa tre anni di scuola in meno.
Ma il margine è ampio un po’ ovunque. Nel Nord Ovest, ad esempio, gli studenti dei licei scientifici raggiungono 239 punti, contro i 200 degli altri licei, i 199 dei tecnici e i 174 dei professionali.
Scendendo lungo la penisola, il quadro si fa ancora più disomogeneo: nel Centro Italia gli scientifici si attestano sui 226 punti, seguiti dai tecnici (193), dagli altri licei (191) e dai professionali (168).
Nel Sud la forbice resta ampia, anche se tutti i punteggi si abbassano: 212 per gli scientifici, 185 per i tecnici, 182 per gli altri licei e 166 per i professionali. Ancora più marcata la distanza nelle Isole, dove i licei scientifici restano attorno ai 206 punti, mentre i professionali precipitano fino a 158, un vero abisso di oltre 40 punti. In mezzo, i tecnici (182) e gli altri licei (178), che si muovono comunque sotto la soglia della media nazionale.
L'importanza del "fattore scuola"
Anche tra gli studenti dello stesso indirizzo emergono quindi differenze evidenti, che seguono l’andamento del dato complessivo registrato nelle Invalsi 2025: i livelli di apprendimento in matematica continuano a muoversi lungo l’asse Nord-Sud, riproducendo i divari territoriali già noti.
Secondo l’indagine, queste variazioni dipendono in parte dalle caratteristiche individuali degli studenti e dal contesto socio-economico familiare, che continua a pesare sul rendimento. Ma non è solo questione di chi sei o dove vivi: a fare la vera differenza è proprio la scuola che frequenti e spesso persino la classe in cui ti trovi.
Stando al rapporto, infatti, le differenze geografiche contano molto meno del “fattore scuola”. Significa che, in media, l’indirizzo di studio incide in maniera importante sul futuro raggiungimento delle competenze.
Un esempio concreto? Chi frequenta un liceo delle scienze umane registra in media -15 punti INVALSI in matematica rispetto a chi frequenta lo scientifico.
Lo stesso si può dire per gli studenti di indirizzi liceali come il classico o il linguistico, che si fermano a -14,1 punti. Il divario rimane simile per i professionali (-13,6) e si allarga ulteriormente negli indirizzi artistici (-15,6 punti). In italiano, per esempio, le differenze si riducono ma restano evidenti: da -1 punto per i classici/linguistici fino a -9,8 per i professionali.
Allo scientifico il gruppo procede quasi compatto
Sempre a conferma della bontà dei percorsi scientifici, interviene anche un altro dato: la varianza tra le scuole, ovvero quanta differenza c’è mediamente tra il risultato medio raggiunto dagli studenti delle varie scuole.
Più basso è il numero, più vuol dire che il livello raggiunto dagli studenti dei singoli istituti tende a essere simile. Più alto, più vuol dire che scegliere un istituto piuttosto che un altro può far cambiare il risultato finale dal giorno alla notte.
Ebbene, lo scientifico è l’indirizzo di studio che minimizza la varianza, ovvero che dà maggiori possibilità a tutti i suoi studenti di ottenere risultati migliori indipendentemente dall’istituto in cui ci si iscrive.