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Liceo del Made in Italy, via alle iscrizioni: cosa si studia e quali sbocchi offre

Fino al 10 febbraio ci si potrà iscrivere al nuovo percorso che ha trovato più spazio nelle regioni del Sud. Intervista al sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti

Liceo del Made in Italy, via alle iscrizioni: cosa si studia e quali sbocchi offre - foto 1
-afp

Dal 23 gennaio ci si potrà iscrivere anche al Liceo del Made in Italy: il percorso sarà disponibile in 92 scuole, con una spiccata concentrazione nel Sud Italia.

A guidare la classifica delle regioni in cui ve ne sono di più è, infatti, la Sicilia con 17. A seguire: 12 in Lombardia e nel Lazio, 9 in Puglia, 8 nelle Marche e in Calabria, 6 in Abruzzo, 5 in Toscana, 3 in Liguria, Piemonte e Veneto, 2 in Molise e uno in Basilicata, Emilia-Romagna, Sardegna e Umbria. L'elenco, inoltre, non comprende le 22 scuole per cui la Regione Campania non ha ancora autorizzato l’avvio del Liceo del Made in Italy. Mentre, nel resto d’Italia, sono 6 gli istituti scolastici che, pur avendo presentato domanda, non sono risultati in possesso dei requisiti richiesti e quindi, per ora, non potranno partire. Dal sottosegretario all'Istruzione Paola Frassinetti tutte le informazioni su questo nuovo percorso di studi.

 

Si tratta di un nuovo indirizzo liceale pensato per "formare i giovani a diventare una classe dirigente con competenze e capacità di visione nella promozione e valorizzazione delle nostre eccellenze a livello globale". Così ne descrive gli obiettivi il sottosegretario del Ministero dell’Istruzione e del Merito, intervistata dal portale Skuola.net. Fin dalla passata legislatura, come deputata, Paola Frassinetti si è infatti prodigata per la nascita di questo nuovo liceo. Chi meglio di lei può spiegare alle famiglie in cosa consiste e perché sceglierlo?

 

Sottosegretario, perché nasce questo nuovo liceo e perché uno studente dovrebbe sceglierlo?

“Nasce per formare ambasciatori della bellezza italiana nel mondo, in grado non soltanto di farla conoscere e apprezzare, ma anche di difenderla. Una nuova classe dirigente con il compito di promuovere e valorizzare le nostre eccellenze a livello globale. Chi uscirà dal Liceo del Made in Italy non solo avrà la possibilità di sostenere settori vitali per l’economia italiana, ma potrà contribuire alla conservazione e alla diffusione di un patrimonio culturale unico nel suo genere”.

 

Cosa si studierà al liceo del Made in Italy?

“Gli studenti dei primi due anni di studio affronteranno sia discipline umanistiche sia giuridiche, con un particolare accento sulle aree STEM, ossia scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Le ore di insegnamento varieranno, con 132 ore dedicate alla lingua e letteratura italiana e 99 ore riservate a materie come diritto, lingua straniera, storia, geografia, economia politica, matematica e informatica. In questo modo, gli alunni riceveranno una formazione completa che spazia dalle prospettive storico-geografiche, artistiche e culturali dell’Italia, fino a una solida preparazione in ambiti come economia, diritto e tecnologia”.

 

Quali sono le differenze con il Les (Liceo economico-sociale) al quale il Liceo del Made in Italy spesso è stato avvicinato?

“In questo primo anno il liceo del Made in Italy avrà caratteristiche sperimentali ed è ovvio che solo con un buon orientamento si avrà la possibilità di far conoscere questa nuova scuola. Sicuramente fornirà una preparazione completa abbracciando, come detto, sia le discipline umanistiche che le materie STEM, con l’obiettivo di sostenere e promuovere le eccellenze italiane, la creatività e l’imprenditorialità. È prevista anche un’interazione con il mondo aziendale, attraverso la Fondazione “Imprese e Competenze per il Made in Italy”, prevista dal Ddl Made in Italy, che agirà come ponte tra il liceo e l’impresa, per facilitare l’accesso al lavoro di giovani formati per affrontare le sfide globali con competenza e visione. Saranno rafforzati sia i progetti di internazionalizzazione sia i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO), legandoli il più possibile al tessuto economico-produttivo del territorio”.

 

A quali attitudini, propensioni e passioni risponde il Liceo del Made in Italy? In altre parole, a quali studenti è rivolto?

“Il Liceo del Made in Italy è ideale per studenti con una passione per la cultura e l’innovazione italiana, per coloro che sono entusiasti di fare un percorso che li porti a diventare esperti nella promozione delle eccellenze italiane. Le potenzialità del Made in Italy sono straordinarie e imparare a comprenderle è una prospettiva importante per il futuro dei giovani. Posso quindi dire che questo liceo si rivolge potenzialmente a una vasta platea di studenti offrendo una formazione che prepara i giovani a comprendere e promuovere il potenziale del Made in Italy”.

 

Quali sono gli sbocchi "naturali" del Liceo del Made in Italy? Università, ITS o mondo del lavoro?

“Stiamo parlando di un liceo, quindi si presume che chi sceglie questa scuola voglia poi continuare a formarsi in un percorso di studi post – diploma, ma ciò non toglie la possibilità di affacciarsi già col diploma nel mondo del lavoro o di scegliere un percorso professionalizzante più specifico attraverso gli ITS Academy”.

 

A quale branca di studi universitari o professionalizzanti, invece, apre per chi vorrebbe continuare un percorso post-diploma?

“Le possibilità sono molteplici e c’è una grande trasversalità, dal Diritto alla Comunicazione. Sono molte le strade possibili, perché questo liceo vuole avere la grande capacità di preparare gli studenti per sostenere la nostra economia e per la nostra cultura”.

 

Il Made in Italy, però, è fatto anche di tante professioni tecnico-pratiche oggi introvabili. Questo liceo è una risposta a questa esigenza?

“È più una risposta all’esigenza di formare i giovani a diventare una classe dirigente con competenze e capacità di visione nella promozione e valorizzazione delle nostre eccellenze a livello globale. Per una formazione tecnico-pratica esistono gli istituti tecnico-professionali e con la riforma dei 4 anni più 2 si va proprio a collegare di più la scuola con il lavoro e con la richiesta di competenze tecnico-pratiche, così come chiesto a gran voce da territori e dal mondo produttivo”.

 

Parlando delle scuole che hanno attivato questo percorso, come valutate la risposta che hanno dato?

“La risposta al Liceo del Made in Italy è stata molto soddisfacente, in considerazione anche del poco tempo a disposizione, un risultato raggiunto grazie al grande lavoro del Ministero dell’Istruzione e del Merito che, in raccordo con il ministero delle imprese e del made in Italy ha effettuato un importante lavoro istruttorio e di collegamento con le scuole e con i territori.  Attualmente, senza la regione Campania, sono 92 gli istituti che potranno attivare le nuove prime classi a settembre, in base al numero delle iscrizioni che riceveranno nei prossimi giorni. Si amplia così l’offerta formativa per i giovani ed è un’opportunità per il loro futuro. C’è stata una risposta più convinta in alcune regioni come la Lombardia, il Lazio e la Sicilia. In generale il Sud ha manifestato molto interesse rispetto a questa offerta formativa, credo ci sia molta volontà di stimolare i giovani in percorsi nuovi che allo stesso tempo siano un volano per i territori, anche in contrasto alla dispersione scolastica”.

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