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Giovani e Internet, si torna verso la “normalità”: ragazzi meno connessi rispetto allo scorso anno

L’annuale ricerca di Generazioni Connesse riscontra, rispetto allo scorso biennio, una riduzione del tempo passato online dai giovani. “Solo” il 42% si collega dalle 5 alle 10 ore al giorno, contro il 59% dell’anno del lockdown

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Meno tempo speso online e, grazie soprattutto al contributo dei docenti, maggiore consapevolezza dei rischi a cui si è esposti sul web.

Questa è, in estrema sintesi, la rappresentazione aggiornata del rapporto tra adolescenti e Internet secondo l’annuale ricerca condotta da Generazioni Connesse - il Safer Internet Center Italiano, coordinato dal ministero dell'Istruzione - curata da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma - CIRMPA - in occasione del Safer Internet Day 2022, su un campione di 2.472 studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado.

Brusca frenata per il tempo trascorso online

 

Il fatto che, come sostiene gran parte degli esperti, la pandemia stia entrando nella sua fase discendente è dunque confermato da un altro dato che nello scorso biennio si è strettamente legato all’andamento dell’emergenza: il tempo trascorso online, in particolare da parte dei giovani. Infatti, se tra il 2019 e il 2020 era più che raddoppiata la percentuale di coloro che raccontavano di essere “connessi” dalle 5 alle 10 ore al giorno - passando dal 23% al 59% - nell’ultimo anno il dato ha iniziato lentamente a tornare sui livelli pre-pandemia: più di recente, “solo” il 42% dei ragazzi è stato collegato al web per un tempo medio così lungo. 

 

Ma la tecnologia resta centrale nella vita della GenZ

 

Anche coloro che si dichiarano “sempre connessi” diminuiscono, scendendo dal 18% rilevato nel 2021 al 12% del 2022. Il restante 46% degli adolescenti coinvolti nella ricerca, invece, stima di passare online meno di 4 ore al giorno, contro il 23% complessivo di 12 mesi fa. Evidentemente il ritorno alla scuola “in presenza” e le graduali riaperture hanno spinto i ragazzi a distaccarsi sempre più dal mezzo tecnologico, riappropriandosi della socialità “dal vivo”. Anche se i social network e servizi di instant messaging restano quasi un “diritto costituzionale”: l’80% degli intervistati ritiene che esista almeno un servizio fra questi di cui non si possa fare a meno nella vita.

 

Grazie alla scuola più attenzione alla sicurezza in Rete

 

Ma tra gli effetti positivi che il lento ritorno alla normalità sta avendo sulla vita digitale delle nuove generazioni c’è anche una spiccata attenzione per i temi della sicurezza online. Nell’ultimo anno più della metà dei ragazzi (55%) dice di aver ricevuto indicazioni e informazioni utili per difendersi dai pericoli della Rete; un dato quasi doppio rispetto a dodici mesi fa, quando appena il 29% affermava di confrontarsi su tali argomenti. La crescita di questa maggiore diffusione della cultura digitale è dovuta quasi esclusivamente ai docenti: gli studenti che hanno ricevuto insegnamenti sulla sicurezza online dai professori sono passati dal 12% di un anno fa al 31% attuale. In un quadro che, rispetto all’indagine 2021, vede pressoché invariata la percentuale di giovani che hanno ricevuto consigli da genitori e coetanei.

 

La guardia non può essere abbassata

 

Insegnamenti che si traducono poi in pratica. Ultimamente, infatti, c’è stato anche un innalzamento generale delle difese: il 47% dei giovani dichiara di aver preso misure preventive per rendere più sicura la propria navigazione, contro il 42% rilevato nel 2021. Siamo, dunque, sulla buona strada. Ma la guardia non va abbassata, perché rimane un 25% di ragazzi e ragazze che afferma di non aver mai pensato a questo aspetto; così come non è da trascurare quel 28% di giovani che vorrebbe proteggere la propria navigazione ma non sa come fare.

 

L'unione fa la forza

 

Una maggior consapevolezza che ha rinforzato ulteriormente la schiera, già alta, di quanti sfruttano le conoscenze acquisite per aiutare i coetanei in difficoltà: nell’ultimo anno, il 95% degli studenti coinvolti nella ricerca dichiara di aver sostenuto ragazze e ragazzi della propria età con consigli e suggerimenti per migliorare la loro esperienza nella dimensione digitale. I più diffusi? Evitare di condividere online dati sensibili, fare attenzione alle persone conosciute in Rete, non diffondere foto e video privati sul web, non condividere informazioni sensibili su altre persone senza il loro consenso, verificare l’attendibilità di chi ci manda link prima di aprirli. 

 

Il cyberbullismo è ancora troppo diffuso

 

Interventi quantomai utili, visto che pur crescendo la consapevolezza sulle potenzialità e sui rischi della Rete, fenomeni come il sexting o il cyberbullismo sono tutt’altro che sconfitti. Solo negli ultimi 2-3 mesi, il 24% degli intervistati racconta di aver scambiato proprie immagini intime, mentre il 7% dichiara di essere stato vittima di atti di cyberbullismo, a cui si aggiunge un 2% di cyberbulli e un 21% di spettatori di tali atti.

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