La Puglia guida la classifica con circa l’8% di alunni che consegue il massimo dei voti - dieci o dieci e lode - all’esame finale del I ciclo d’istruzione. Fanno bene anche Campania, Calabria e Sicilia. All’opposto, Friuli, Piemonte e Liguria registrano le più alte percentuali di voti nella fascia della sufficienza. Peccato che i test Invalsi diano un’altra visione della realtà
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Di solito i primati scolastici “parlano” con accento settentrionale, ma nel caso dell’esame di terza media il copione è ben diverso: mentre il Nord arranca, il Sud una volta tanto strappa solo applausi: Calabria, Campania e Puglia guidano la classifica degli studenti eccellenti, con quasi un quarto che si licenzia dalle scuole medie con il dieci e lode. All’opposto, in Valle d’Aosta si registra appena un 10 e lode ogni cinquanta studenti, mentre in Friuli, Piemonte e Liguria, il sei “politico” è la fascia voti più diffusa.
Una controtendenza evidenziata dal portale Skuola.net, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento gli esiti dell’esame finale del I ciclo d’istruzione dell’anno scolastico 2023-24 - gli ultimi disponibili in attesa dell’edizione di quest’anno - pubblicati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, per capire come potrebbe andare l’imminente esame per il conseguimento della licenza media.
Un esame che, va detto, non è poi così banale: infatti il voto d’esame è una media di 5 voci, che partono dalla pagella di fine anno e arrivano al risultato dell’orale passando per ben tre prove scritte. Qualcosa di ancora più complesso rispetto all’esame di Maturità dove gli scritti sono solo due, con l’attenuante che le prove scritte sono formulate da docenti interni che compongono anche le commissioni d’esame, tranne il presidente che è esterno.
Come vanno a finire di solito gli esami per la "licenza" media?
E infatti la ripartizione dei voti copia abbastanza fedelmente la distribuzione che si registra all’esame di Maturità, solo che in decimi e non in centesimi. A livello nazionale, dunque, oltre la metà degli studenti (circa il 55%) esce dalle medie con un voto compreso fra 7 e 8, mentre quasi uno su dieci conquista il massimo ottenibile (10 o 10 e lode). Appena un quarto raggiunge il nove, mentre solo il 15,1% si attesta sulla sufficienza piena.
E, contro ogni pronostico, le regioni top scorer sono come detto quelle del Sud: è qui che troviamo la più alta concentrazione di dieci e lode. Parliamo di Campania (7,9%), Puglia (8,2%) e Calabria (8,7%) che si mantengono stabilmente al di sopra della media nazionale dei dieci e lode, ferma al 5,1%.
Il Mezzogiorno batte il Nord
E se la Puglia può addirittura vantare la più alta media di voti eccellenti (i dieci sono l’8%) fanno bene, sempre nel Mezzogiorno, anche Sicilia (7,5%) e Sardegna (6,2%). Mentre, all’estremo opposto, le regioni del Nord tengono a malapena il passo.
In Valle d’Aosta, per esempio, gli alunni licenziati con il 10 e lode sono appena il 2%, quelli che hanno conseguito un voto pari al dieci, addirittura, non sono pervenuti. Di contro, qui si registra la più alta percentuale di sei: sono il 26,2%, a fronte di una media nazionale del 15,1%. Lo stesso accade in Friuli, Veneto, Piemonte e in Liguria, dove le sufficienze stiracchiate raggiungono percentuali sensibilmente più alte rispetto alle altre regioni. Qualcosa di simile succede anche in Lombardia. Qui, però, perlomeno aumentano gli alunni che ottengono un voto tra il 7 e l’8: sono rispettivamente il 30,3% e il 28,1%.
Gli studenti delle regioni del Centro Italia, invece, vedono il grosso dei propri studenti piazzarsi nella media compresa tra il 7 e l’8. Nella prima fascia - quella del sette - Lazio, Toscana e Marche si mantengono al di sopra della media nazionale. Stessa cosa nella fascia dell’otto, dove entra di prepotenza anche l’Umbria con il 28,9% di alunni che conseguono questo voto.
Se però prendiamo in considerazione il massimo dei voti, allora solo il Lazio mantiene la striscia positiva, con il 5,9% di studenti che termina le scuole medie con un dieci o un dieci e lode.
Ma le cose stanno davvero così?
Un quadro che tuttavia viene completamente ribaltato dai risultati delle prove Invalsi in Italiano, Matematica e Inglese: Campania e Calabria, in particolare, hanno una percentuale di studenti che raggiungono il massimo livello almeno dimezzata rispetto a quanto si registra in gran parte delle regioni del Centro-Nord. Il che vuol dire che quei 10 e lode per le scuole non riescono a trasformarsi in altrettanti livelli massimi nelle prove standardizzate.
Una dinamica simile poi si osserva anche sul livello generale di preparazione: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna sono purtroppo le regioni italiane in cui è maggiore la percentuale di studenti di terza media che non raggiungono il livello minimo di competenze attese.