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Edilizia scolastica, archi-star ed esperti di educazione "progettano" gli istituti del futuro

Sostenibile, aperta alla comunità e pensata per favorire l’apprendimento: dal PNRR più di un miliardo per la nuova scuola, rifondata grazie alle Linee guida redatte dai grandi nomi dell’architettura italiana e non solo

scuola, edilizia
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La scuola - intesa come luogo fisico - si rinnova grazie agli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che daranno il via a una rivoluzione delle architetture, degli spazi e degli arredi dei nostri istituti.

Bandi da oltre 5 miliardi per finanziare la costruzione di nuove scuole, asili, palestre, mense, sulla base di Linee guida orientative per gli ambienti di apprendimento e per la didattica, presentate dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Milano, in Triennale, durante il convegno “Futura”. Un documento, dal titolo “Progettare, costruire e abitare la scuola”, che ha visto il contributo di grandi nomi dell’architettura italiana, come Renzo Piano, Stefano Boeri, Cino Zucchi e Luisa Ingaramo, e di esperti di sistemi educativi come Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Giovanni Agnelli.

 

Innovative, sostenibili, aperte alla comunità, connesse: ecco le scuole di domani

 

Le archi-star, per elaborare il Piano, si sono confrontate con pedagogisti ed esperti della scuola, all’interno di un gruppo di lavoro istituito dal Ministro Bianchi, mettendo così insieme le proprie competenze e offrendo quindi delle indicazioni grazie alle quali sarà possibile dotare le scuole di ambienti di apprendimento sostenibili e funzionali. Le Linee, infatti, definiscono le dieci caratteristiche principali che una scuola per il futuro dovrebbe avere; il portale Skuola.net le ha riassunte:

 

- Una scuola di qualità, con un’architettura che consenta a tutti di riconoscere il suo ruolo civico nel territorio;

- Una scuola a basso consumo, concepita con il più basso impatto ambientale possibile e con contenute necessità di manutenzione;

- Una scuola sostenibile, costruita con materiali eco-compatibili, di provenienza locale o riciclati;

- Una scuola aperta, un luogo permeabile con spazi accoglienti per la comunità anche oltre l’orario scolastico; 

- Una scuola fra dentro e fuori, in cui gli spazi esterni, come cortili, terrazze, giardini pensili, siano anch’essi ambienti di formazione; 

- Una scuola per apprendere meglio, in cui l’aula sia il fulcro di un sistema flessibile in grado di ospitare diverse configurazioni e allargarsi agli spazi limitrofi, a seconda delle esigenze della didattica;

- Una scuola per chi ci lavora, in cui gli ambienti per il personale siano ripensati come risorse dell’azione educativa e favoriscano la co-progettazione;

- Una scuola per i cinque sensi, per favorire un apprendimento che coinvolga intenzionalmente corporeità e movimento, efficace e inclusivo;

- Una scuola attrezzata, in cui gli arredi possano essere resi funzionali in base alle esigenze di volta in volta diverse;

- Una scuola connessa, con nuove tecnologie in tutti gli ambienti, stabili, veloci, sicure, protette e capillari.

 

Nuove risorse per le scuole: fondi per più di 1 miliardo

 

Soddisfatto il Ministro Bianchi, che parla di “un nuovo modo di concepire gli edifici scolastici” che “porta con sé un nuovo modo di fare scuola”. Perché, per il numero uno di Viale Trastevere, “Il documento delinea principi che orientano la progettazione e la costruzione di nuovi istituti scolastici, ma anche i comportamenti di chi li abita, studentesse, studenti, personale scolastico, famiglie e comunità”. Il Ministro ha annunciato, inoltre, l’aumento delle risorse a disposizione del bando, che passano “dagli iniziali 800 milioni previsti a circa 1,17 miliardi”.

 

Le linee guida degli esperti

 

L’architetto Stefano Boeri, celebre ideatore del progetto del “Bosco verticale” a Milano, ha invece sottolineato il carattere “sostenibile” di una progettazione fatta secondo le nuove linee guida: “Abbiamo immaginato il futuro della scuola, la più estesa infrastruttura sociale del nostro Paese, come uno spazio sostenibile perché autosufficiente dal punto di vista energetico e insieme verde, a contatto con la natura”. Una scuola sempre aperta, che abbraccia la comunità “tutte le ore del giorno, tutti i giorni dell’anno e per tutte le età. Un luogo di formazione e di incontro”. In poche parole “Il cuore civico dell’Italia del futuro”.

 

Anche secondo l’architetto Cino Zucchi, “una scuola contemporanea deve saper incarnare nei suoi spazi fisici e nel suo rapporto con l’intorno urbano tutti i valori di questo secolo”, in particolare “sostenibilità e inclusività”. Gli elementi fondamentali alla base delle scuole del futuro? Li ha raccontati l’architetto Luisa Ingaramo di Compagnia di San Paolo, dando “la priorità a un modello pedagogico chiaro e di prospettiva rispetto al quale gli spazi, la progettazione architettonica e gestionale delle scuole costituiscono lo strumento e non l’obiettivo, l’accessibilità per tutte e tutti delle scuole che rappresentano un vero e proprio presidio di cittadinanza, permeabile al territorio e in dialogo con le persone che la abitano”, con “l’intersettorialità come approccio che guida la progettazione e lo sviluppo dei nuovi interventi”.

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