Da settembre a oggi il 19% degli studenti di quinto superiore ha ricorso alle lezioni private spendendo, in media, circa 400 euro. E quasi altrettanti stanno proseguendo nella fase di ripasso
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Diplomarsi può costare caro. E non stiamo parlando degli studenti che si preparano nei generosi “diplomifici” privati ma al contrario di quel quinto dei maturandi “comuni” di quest’anno - precisamente il 19% - che per essere ammessi all’esame o avere più crediti scolastici grazie a una media più alta hanno deciso di prendere ripetizioni private nel corso dell’ultimo anno scolastico. E che, praticamente con la stessa consistenza, se non più alta, stanno chiedendo supporto a un docente privato in queste settimane di ripasso finale.
A rivelarlo è l’Osservatorio “Ripetizioni Private” di Ripetizioni.it - portale di riferimento in Italia per le lezioni private - svolto interpellando 1.000 alunni di quinto superiore nelle immediate prossimità della Maturità.
Chi poteva permetterselo ha quindi messo mano al portafoglio, investendo mediamente 400 euro (396 per l’esattezza). A cui si aggiunge un ulteriore 13% che per mancanza di risorse economiche ha dovuto ripiegare sul supporto - gratuito - di familiari e compagni di scuola.
L'obiettivo principale? Presentarsi all'esame con le "carte" migliori
A conti fatti, quindi, 1 maturando su 3 ha avuto bisogno dell’aiuto di terze persone per ottenere una pagella di sole sufficienze - condizione che mette al riparo certo dalla non ammissione - oppure per migliorare la media: il sistema attuale rende la bocciatura alla Maturità oltre dieci volte meno probabile dell’eventualità di essere respinti prima di accedervi. Inoltre, grazie ai crediti scolastici, a loro volta legati alle pagelle in uscita, il 40% del voto finale “lo si porta da casa”.
“Ecco spiegato perché è necessario ricorrere alle ripetizioni private per tutti quegli studenti che hanno anche solo un’insufficienza non grave in una materia non fondamentale per il proprio indirizzo di studi. Mentre in passato - prima dell’introduzione dei crediti scolastici - sarebbe stata semplicemente abbandonata o dimenticata. Oggi invece - sottolinea Marco Sbardella, founder e Chief Marketing & Business Development Officer di Ripetizioni.it - diventa determinante recuperare anche quella piccola lacuna che, per la maggior parte, risponde al nome di Matematica e, più in generale, delle materie STEM”.
La Matematica domina il mercato
Ben 3 maturandi su 4, tra quelli alle prese con le ripetizioni, hanno infatti chiesto aiuto per navigare nel mare della Matematica. Subito dietro, ma con ampio distacco, qualcosa comunque di affine: le Scienze (biologia, chimica, fisica, ecc), approfondite dal 23% del campione di riferimento. Seguono, a pari merito, le lingue classiche (latino e greco) e quelle straniere, le cui lezioni sono state opzionate dal 13% dei maturandi liceali che hanno avuto necessità di sostegno extra.
E, purtroppo, per molti non è bastato un tutor privato per tutto l’anno scolastico. Così, in tanti, stanno proseguendo con le ripetizioni anche dopo la fine della scuola, nel periodo tradizionalmente dedicato al ripassone generale: stiamo parlando del 22% dei maturandi. E un altro 10% vorrebbe ma probabilmente non potrà.
Serve una spinta anche in vista delle prove finali
Tra quanti stanno prendendo ripetizioni dedicate all’esame, il 27% si sta concentrando sulla preparazione dello scritto “di indirizzo”, incentrato sulle discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. E gli iscritti al liceo Scientifico, dove la Matematica è regina, rappresentano il grosso della truppa. Prima ancora, però, spaventa leggermente di più il colloquio orale: in questo caso il 28% si sta facendo aiutare in tal senso. E lì, bene o male, le Scienze faranno capolino un po’ per tutti.
Il 23%, poi, sta tentando di preparare tutte e tre le prove in egual misura, mentre il 14% si sta dedicando esclusivamente alle prove scritte. Molti meno (l’8%) si stanno concentrando solo sulla preparazione della prima prova, forse temendo l’appuntamento con lo scritto di italiano, la cui correzione - lo ricordiamo - quest’anno sarà affidata a un commissario esterno praticamente ovunque.
L'esborso è elevato, ma in calo
Uno studio “matto e disperatissimo” che, come anticipato all’inizio, ha il suo prezzo. Sommando i costi sostenuti dai genitori da settembre a oggi, la spesa media si aggira intorno ai 400 euro.
Una cifra, però, inferiore del 20% rispetto allo scorso anno: nel 2024, infatti, il budget medio di spesa si aggirava intorno ai 500 euro.
Resta da capire se ciò sia dovuto a un miglioramento generale degli studenti o, più verosimilmente, a un calo delle capacità finanziarie degli italiani.