L'esercito israeliano ha attaccato la delegazione palestinese arrivata a Doha, ma il gruppo islamista ha smentito la notizia di una sua morte
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Israele ha attaccato la delegazione palestinese riunita a Doha, nel Qatar, per i negoziati, e Hamas ha smentito l'uccisione del suo leader Khalil al Hayya, come invece avevano affermato i media israeliani. Ma chi è l'uomo e la mente dietro il gruppo fondamentalista?
Khalil al Hayya, 63 anni, è il successore di Yahya Sinwar, l'ex leader ucciso il 16 ottobre 2024 dai soldati israeliani a Rafah in uno scontro a fuoco. E' originario della Striscia di Gaza. È una figura influente all'interno dell'ufficio politico di Hamas ed è considerata una figura più diplomatica rispetto al suo predecessore, attualmente risiede in Qatar, ospite del locale Emiro, da dove segue i negoziati con Gerusalemme e Washington.
La sua ascesa all'interno del gruppo considerato terroristico dall'Occidente è stata rapida, soprattutto dopo l'attacco armato di Israele sui vertici del movimento, che permette delle rapide, ma spesso brevi, carriere: è entrato a far parte dei vertici di Hamas dopo l'uccisione di Saleh Arouri e presiede il politburo da agosto 2024. È anche un membro eletto del Consiglio Legislativo Palestinese dal gennaio 2006, rappresentando Gaza City.
Come scrive Scenari Economici, Al-Hayya è visto come una figura con cui è possibile dialogare. Questa percezione è dovuta al suo coinvolgimento attivo nei negoziati di cessate il fuoco e nel rilascio degli ostaggi, che gli ha conferito una reputazione di moderato. Gli Stati Uniti e gli alleati di Israele lo considerano un interlocutore meno intransigente. Nelle sue dichiarazioni ha indicato la volontà di Hamas di trasformarsi in un partito politico e deporre le armi se venisse stabilito uno Stato palestinese indipendente lungo i confini pre-1967.