LE RACCOMANDAZIONI

Pediatri: "Bambini digitali troppo presto. No allo smartphone fino a tredici anni"

La Società italiana di pediatria ha elaborato nuove indicazioni per famiglie, scuole e pediatri. Agostiniani (presidente Sip): "Ogni anno in più senza smartphone è un investimento nella salute del bambino"

19 Nov 2025 - 17:21
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La Società italiana di pediatria (Sip) torna a parlare di bambini e digitale con dati aggiornati e raccomandazioni più stringenti presentate in Senato agli Stati generali della pediatria

L'evento organizzato su iniziativa del senatore Marco Meloni e che riunisce istituzioni, pediatri, psicologi, rappresentanti dei media e delle piattaforme digitali per riflettere su opportunità e rischi della crescita nell'era del digitale e dell'intelligenza artificiale. 

Dopo le prime raccomandazioni del 2018 e del 2019, la Sip ha condotto una nuova revisione sistematica della letteratura internazionale, analizzando oltre 6.800 studi, di cui 78 inclusi nell'analisi finale. Il lavoro aggiorna le evidenze sugli effetti dell'uso di smartphone, tablet, videogiochi, social media sulla salute fisica, cognitiva, mentale e relazionale dei minori. La revisione della Sip conferma anche che l'eccesso di tempo davanti agli schermi influisce su più aspetti della salute: obesità e rischio cardiovascolare, sviluppo cognitivo, sonno, salute mentale, dipendenze digitali, vista, cyberbullismo e sessualità online.

Le nuove indicazioni

 Elaborate dalla Sip, le nuove raccomandazioni delineano un percorso educativo condiviso per famiglie, scuole e professionisti, per accompagnare bambini e adolescenti verso un uso equilibrato e rispettoso dei tempi di sviluppo:

1) Evitare l'accesso non supervisionato a Internet prima dei tredici anni per i rischi legati all'esposizione a contenuti inappropriati;

2) Rinviare l'introduzione dello smartphone personale almeno fino ai tredici anni per prevenire conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale;

3) Ritardare il più possibile l'uso dei social media, idealmente fino ai diciotto anni, anche se consentiti per legge;

4) Evitare l'uso dei dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire;

5) Incentivare attività all'aperto, sport, lettura e gioco creativo;

6) Mantenere supervisione, dialogo e strumenti di controllo costanti in tutte le fasce d'età.  

"Ogni anno in più senza smartphone è un investimento nella salute del bambino. L'età pediatrica è una fase di straordinaria vulnerabilità e crescita: il cervello continua a formarsi e a riorganizzarsi per tutta l'infanzia e l'adolescenza. Una stimolazione digitale precoce e prolungata può alterare attenzione, apprendimento e regolazione emotiva", sottolinea Rino Agostiniani, presidente della Sip. 

"Nei bambini sotto i tredici anni l'eccesso di schermi è associato a ritardi del linguaggio, calo dell'attenzione e peggioramento del sonno. Negli adolescenti vediamo crescere ansia, isolamento, dipendenza dai social e perdita di autostima", spiega Elena Bozzola, coordinatrice della Commissione Dipendenze Digitali Sip. "Ogni ora passata davanti a uno schermo è un'ora sottratta al gioco, allo sport, alla creatività. Non serve demonizzare la tecnologia, ma insegnare a usarla con misura e consapevolezza. Più esperienze reali, meno digitale non supervisionato: è questa la vera sfida educativa di oggi", aggiunge Bozzola. 

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