Quattro anni fa aveva perso l'uso delle gambe

Resta paralizzato dopo un incidente, paraplegico torna a camminare grazie alla neurostimolazione: primo caso al mondo

Sei mesi dopo l'intervento Andrea, è riuscito a percorrere un chilometro con il solo ausilio di deambulatore e tutori. "Non ricordavo di essere così alto", le sue prime parole. Il suo caso di studio è stato pubblicato su Med Cell Press con la firma dei medici e ricercatori del San Raffele di Milano e del Sant'Anna di Pisa

28 Mag 2025 - 13:19

Quattro anni fa, un incidente aveva tolto ad Andrea, 33 anni, l'uso delle gambe a causa di una grave lesione midollare. Oggi, grazie alla neurostimolazione elettrica epidurale, Andrea è tornato a camminare, segnando il primo caso al mondo. Il risultato è frutto del lavoro di medici e ricercatori del MINE Lab dell'Università Vita-Salute San Raffaele, dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Quest'inverno, Andrea ha conquistato il ghiacciaio dell'Adamello con i ramponi, e ha inviato una foto ai medici che lo hanno seguito.

Un traguardo scientifico

 Lo studio, pubblicato su Med di Cell Press, descrive il recupero della capacità di deambulazione in un paziente paraplegico con lesione midollare dorsale a livello T11-T12, un tipo di danno che rappresenta oltre il 50% dei casi di lesioni spinali. Andrea è stato coinvolto nel trial clinico Neuro-SCS-001, che ha previsto l’impianto chirurgico di un neurostimolatore epidurale. La stimolazione ha riattivato circuiti nervosi residui, seguita da una riabilitazione innovativa con esercizi in realtà virtuale.

Il racconto dell'incidente

 Come raccontato a Il Corriere della Sera, Andrea, il 13 ottobre 2019 salta da un carrello elevatore che si sta ribaltando nel vuoto e la vertebra fa "crack". Resta a terra, paralizzato e riesce solo a guidare i soccorsi: "Ero cosciente di quanto mi era successo", spiega. Poi la diagnosi, l'operazione e la lenta ripresa verso la vita di tutti i giorni, ma su una carrozzina. 

La scoperta del protocollo sperimentale

 Mamma Margherita non si dà pace e cerca una soluzione che permetta al figlio di rimettersi in piedi. Scopre che al San Raffaele di Milano l'equipe del professor Pietro Mortini, primario di Neurochirurgia e ordinario di Neurochirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele, ha avviato un protocollo sperimentale che prevede l'inserimento di un neurostimolatore midollare in 10 pazienti con lesioni spinali traumatiche e paralisi degli arti inferiori. "Siamo riusciti a ottenere una visita con il dottor Luigi Albano. Per due mesi non ci siamo sentiti. Un giorno mi ha chiamato e mi ha detto 'tra due settimane devi essere operato: ci sei?'. Ho risposto:' andiamo". Il 23 novembre 2023, Andrea entra in sala operatoria dove gli impiantano un sistema di stimolazione midollare con 32 elettrodi. La stimolazione, una volta attivata, ha consentito di riaccendere alcuni circuiti nervosi residui, in particolare quelli che controllano i muscoli del tronco e i flessori dell'anca, essenziali per il recupero della postura della camminata.

"Non ricordavo di essere così alto"

 La prima cosa che dice, quando lo rimettono in piedi, è: "Non ricordavo di essere così alto". Racconta di aver preso l'intervento e tutto il resto "come una vacanza". Secondo lui, il primo passo per chi inizia questo percorso è accettare la propria condizione. Niente castelli in aria. Il resto è questione di "carattere, determinazione, voglia di fare e di mettersi in gioco".

Progressi rapidi

 Grazie alla dedizione di Andrea e alla sua costanza negli allenamenti, in soli tre mesi si è registrato un miglioramento significativo: maggiore escursione articolare dell'anca, potenziamento della mobilità delle gambe e miglior controllo posturale. All'inizio, Andrea camminava con deambulatore e tutori, coprendo 58 metri in sei minuti al momento della dimissione. A sei mesi dall’intervento, è riuscito a percorrere un chilometro con il solo ausilio di un deambulatore e tutori. "Ora di chilometri ne faccio due", dice orgoglioso. Ha anche partecipato alla Wings for life worldrun. Consiglierebbe l’intervento? "Sì, perché non c’è nulla da perdere e tanto da guadagnare". Ha già convinto un amico, rimasto anche lui paralizzato. Sarà il prossimo paziente operato dall'equipe del San Raffaele.

L'iter scientifico

 Questo lavoro si inserisce in un percorso di ricerca avviato con il primo intervento di impianto di un neurostimolatore midollare nel 2023, eseguito dal team di neurochirurghi dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, guidato dal professor Pietro Mortini, primario di Neurochirurgia all'IRCCS Ospedale San Raffaele e ordinario di Neurochirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele. Il percorso è proseguito con la pubblicazione, su Science Translational Medicine nel 2025, dei primi risultati ottenuti su due pazienti impiantati che dimostrano l’efficacia del protocollo innovativo di stimolazione elettrica epidurale nel trattamento delle lesioni del midollo spinale.

Un successo tutto italiano

 Il professor Pietro Mortini sottolinea quindi l'unicità del risultato, reso possibile da un team multidisciplinare tutto italiano, composto da neurochirurghi, neurobioingegneri e riabilitatori. "Il resto del mondo lavora poco su questa tecnica per ragioni di stili di lavoro che ci sono in altri Paesi. Noi siamo riusciti a mettere in sinergia un team multidisciplinare unico: neurochirurghi, neurobioingegneri e riabilitatori. Con uno scambio di informazioni che è andato al di là dei canali di solito utilizzati".

Verso il futuro

 Ora lo sguardo è tutto rivolto al futuro. Una volta chiuso il protocollo, potrà essere poi chiesta l'autorizzazione ad Ats e Regione Lombardia per trattare questa tecnica come un intervento di routine. Le possibilità sono enormi. Se oggi questo tipo di tecnica è ristretto ai paratraplegici tra i 18 e 55 anni, non in sovrappeso e privi di malattie del sistema nervoso centrale, in futuro potrebbe essere estesa anche ai tetraplegici. "Abbiamo inventato la ruota di legno - conclude il professor Mortini - ma possiamo arrivare al pneumatico della Ferrari. E ci arriveremo".

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