© Corpo Vigili Giurati
© Corpo Vigili Giurati
L’evento a Firenze per riflettere sul futuro della sicurezza urbana e sulle potenzialità del modello che unisce pubblico e privato
© Corpo Vigili Giurati
© Corpo Vigili Giurati
Un secolo fa, quando l’Italia stava cambiando volto e la modernità bussava alle porte delle città, nasceva una delle prime realtà strutturate della vigilanza privata: il Corpo Vigili Giurati. Oggi, a cento anni di distanza, quell’intuizione è diventata un modello organizzativo solido e tecnologicamente avanzato, con oltre 1.400 dipendenti, cinque centrali operative e decine di migliaia di interventi ogni anno. Ma il cuore resta lo stesso: la sicurezza dei cittadini.
Oggi il Corpo Vigili Giurati, con sede a Firenze, è presente con 28 sedi operative tra Toscana e Centro-Nord Italia, dispone di 650 veicoli – tra cui 12 blindati e 40 imbarcazioni – e gestisce 12 postazioni di allarme di primo livello, attive 24 ore su 24 grazie alla rete radio privata più estesa d’Italia. I numeri raccontano un’impresa capace di innovare e crescere, con la missione di sempre: prevenzione, protezione, prontezza.
Per celebrare i cento anni di storia del Corpo, giovedì 29 maggio 2025 alle 16:30 il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ospita l’evento “Sicurezza Urbana: visione storica ed evoluzioni future”, organizzato in collaborazione con il Comune di Firenze. Un appuntamento istituzionale e culturale che apre un confronto sul futuro della sicurezza nelle città: quali rischi affrontiamo oggi, quale sarà il ruolo della vigilanza privata domani e, soprattutto, come possono collaborare pubblico e privato per tutelare i cittadini.
“Non vogliamo che questo anniversario sia solo un momento celebrativo”, afferma l’AD Emilio Berni. “È un’opportunità per aprire una riflessione condivisa sul valore della sicurezza, come fondamento della convivenza civile e della libertà individuale”. Nel corso dell’evento sarà dato spazio anche alla cultura, con la lettura scenica di un racconto firmato dallo scrittore Marco Vichi e interpretato da Lorenzo Degl’Innocenti, e con un testo scritto da una Guardia Particolare Giurata del Gruppo.