L'ultimo rapporto dell'Istituto superiore di sanità sull'intera stagione influenzale 2024-2025. Gli Usa vogliono sviluppare un vaccino influenzale universale entro quattro anni
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Nell'intera stagione 2024-2025, l'influenza ha colpito gli italiani come mai prima d'ora. I casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all'intera popolazione, sono stati circa 16 milioni e 129mila. Un numero "mai raggiunto nelle precedenti stagioni influenzali", ha riportato l'ultimo rapporto di sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto superiore di sanità. Durante l'ultima settimana, la percentuale dei campioni risultati positivi per influenza risultava pari a 3,7% (221mila casi), in ulteriore diminuzione rispetto alla settimana precedente (-5,6%). Intanto gli Usa puntano a un vaccino antinfluenzale universale entro 4 anni.
Lo scorso anno, dopo un biennio in cui le misure di contrasto alla pandemia avevano spento la circolazione dei virus influenzali e di quelli respiratori in generale, un po' ovunque si era osservata una stagione molto intensa. Per questo in molti prevedevano per quest'anno un rallentamento. Non è stato così.
Negli Stati Uniti già in pieno inverno c'era chi parlava della peggior stagione influenzale da decenni. Le stime elaborate a fine aprile dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) sembrano confermarlo: si contano tra 47 e 82 milioni di persone colpite; tra 610mila e 1,3 milioni di ricoveri e tra 26mila e 130 mila morti. Tra questi sono già confermati almeno 216 minori.
Nei giorni scorsi l'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) ha confermato che anche nell'Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo quella 2024/2025 è stata "una stagione influenzale intensa". Numeri importanti anche in Italia: l'ultima rilevazione del sistema di sorveglianza RespiVirNet, dell'Istituto Superiore di Sanità aggiornato al 20 aprile 2025 stimava in quasi 16 milioni i casi di sindromi simil influenzali di questa stagione, circa 1 milione e mezzo in più rispetto allo scorso anno.
Secondo Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, a giustificare i numeri record di quest'anno è soprattutto il mix di virus che sono circolati. "Lo scorso anno ci siamo confrontati soprattutto con virus dell'influenza A del tipo H1, responsabile di circa il 90% dei casi", spiega. "Quest'anno non c'è stato un ceppo così dominante; un terzo dei casi è stato causato da virus influenzali A/H1, un terzo da virus A/H3 e un terzo da virus influenzali di tipo B. Ciò significa che un'ampia fetta della popolazione era suscettibile a questi agenti", prosegue.
A questi, poi, si aggiungono gli altri virus respiratori che circolano in inverno il cui impatto complessivo è maggiore dei virus influenzali. "Due su tutti hanno svolto un ruolo importante: il rhinovirus e il virus respiratorio sinciziale", conclude Rezza.
Il segretario alla Salute Usa, Robert F Kennedy (storico No-vax ai tempi del Covid), ha intanto varato un piano da 500 milioni di dollari per avere entro solo 4 anni un vaccino universale contro l' influenza e le sue varianti, come l' aviaria. Il progetto verra' portato avanti da scienziati dell'Istituto nazionale della salute americano. "Stiamo cambiando i paradigmi d'azione in questo campo - ha dichiarato Jay Bhattacharya, nuovo direttore dell'Nih - ed estenderemo la protezione dei vaccini annuali contro l' influenza su ceppi specifici, per essere pronti a parare le altre future minacce virali influenzali".
Il piano ha già i tempi definiti: i primi trial su esseri umani dovranno partire nel 2026 e l'approvazione della Food and drug administration dovrebbe arrivare per il 2029. Il vaccino utilizzerà tecnologie tradizonali - ha fatto sapere il ministero della Sanità - e verrà basato sugli studi gia' avviati da Matthew Memoli (vice direttore dell'Nih) e da Jeffery Taubenberger, direttore dell' Istituto nazionale per le malattie infettive, che fu guidato da Anthony Fauci. Nel 2021, Memoli si oppose all'obbligo di vaccinazioni contro il Covid 19 e si rifiutò di farlo lui stesso. La nuova mega-inziativa mira inoltre a sviluppare vaccini universali per i vari coronavirus, quali non solo quello del covid-19, ma il Sars-Cov2 e il Mers-Cov.