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I due o tre trucchetti di Santoro sugli ascolti

Il Telebestiario di Francesco Specchia

28 Ott 2012 - 21:52
 © LaPresse

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Di Servizio Pubblico, che l’altra sera ha esordito trionfante nella prima serata de La7 (con lo spettro di Corrado Formigli che osservava –c’immaginiano- nel buio del suo tinello con un occhio al Maestro e l’altro alla suocera , twittando come un pazzo…) s’è già detto e romanzato.

Quando Santoro su La7 vince col 12.99% e quasi 3 milioni di telespettatori puoi solo registrare il successo. Anche se magari, tre ore di talk con Fini/ Renzi /Della Valle producono lieve narcosi; se l’unico guizzo d’inchiesta è lo scapigliato Bertazzoni che insegue i parlamentari condannati sotto il Parlamento; se tutto ciò che tenta di fare Giulia Innocenzi è fuori sincrono (dal giochino “elimina il leader” stile GF ai surreali tentativi d’avvicinarsi a Monti); se, alla fine, uno si chiede: ma dove cavolo li ha spesi Michele i 400 (o 500) milioni a puntata? Diamine, è il solito talk che l’anno scorso costava la metà con più servizi, mica Grease. Michele, è una vecchia volpe della tv.

Infatti in pochi si sono accorti che nell’esordio ha adottato due trucchetti tecnici che ad altri di La7–finora- non sono stati consentiti. Il primo è “l’anteprima”. L’anteprima –in questo caso l’amarcord su Berlusconi ad Arcore- è iniziata alle 21.09, dopo che la Gruber ha dato la linea, curiosamente puntualissima. L’anteprima serve, di solito, per scaricare un break pubblicitario e poter partire sul “nero” del programma concorrente (in questo caso il Tg1); in più non fa media nell’ascolto complessivo, qui era al 9% di share e avrebbe abbassato il 13% medio. Usando l’anteprima in stile Ricci (un tempo, Striscia realizzava ben due programma separati dalla scritta “fine” in coreano), Santoro ha potuto così farcire il programma non di 5 break pubblicitari come da prassi, ma solo di 3 . E questo è il secondo trucchetto. Ogni break di Santoro durava circa un minuto in meno dei break di tutti gli altri programmi della rete in fascia. C’era, in pratica, uno spot in meno; ad occhio l’autopromozione del canale, ininfluente dal punto di vista commerciale. Poi c’è stata,poi, l’intervista a Ruby, ben orchestrata da Francesca Fagnani, ma superata dagli eventi del giorno. Trasmetterla a mezzanotte può sembrare folle; ma più ci si inoltra in fascia notturna, più calano gli spettatori e sale lo share. Sicchè invece di sprecare un servizio non molto pertinente, Michele l’ha spremuto per ottenerne le ultime gocce di decimali. La7 consentirà le stesse tattiche anche agli altri?

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