Monito del presidente della Repubblica al summit Cotec di Coimbra, in Portogallo. "Quella che abbiamo davanti è una sfida impegnativa, non bisogna stare fermi"
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La Difesa comune europea "ben esemplifica le conseguenze dell'inazione e delle ingiustificate ritrosie a procedere lungo il cammino dell'integrazione". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando al vertice Cotec che si svolge a Coimbra (Portogallo). "Gli Stati membri ne discutono da oltre settant'anni. Non è difficile immaginare quale sarebbe oggi la condizione dell'Unione, di fronte al mutato contesto geopolitico, se avessimo scelto a suo tempo di compiere quel salto di qualità politico nel processo di integrazione", ha dichiarato il Capo dello Stato per poi aggiungere: "Oggi siamo in ritardo, in rincorsa rispetto agli eventi e dobbiamo, di conseguenza, avvertirne l'urgenza".
La citazione - "Poc'anzi la romanza che abbiamo ascoltato, 'Nessun dorma' potrebbe applicarsi alla nostra Unione". Così Mattarella ha poi citato la Turandot di Puccini - poco prima eseguita al vertice di Coimbra - per rendere più da vicino il senso dell'urgenza ad agire che dovrebbe animare sempre di più la politica europea in quello che è stato un vero e proprio appello "all'azione".
Una sfida epocale - Mattarella ha poi fatto riferimento all’intervento dell’ex premier Draghi, presente a Coimbra. "Oggi abbiamo avuto la possibilità di ascoltare spunti di grande rilevanza e interesse da parte di Mario Draghi, il cui rapporto sul futuro della competitività europea sta già contribuendo a orientare le politiche della Commissione Europea per la nuova Europa degli anni a venire. Un'Europa rinnovata, più competitiva, più resiliente, più presente nello scacchiere internazionale. È una sfida epocale per il nostro continente, tanto più urgente se raffrontata a recenti evoluzioni negli equilibri mondiali", ha segnalato.
Solide fondamenta - "Quella che abbiamo davanti - ha analizzato ancora nel suo discorso Mattarella - è una sfida impegnativa, eppure, senza sottovalutare la gravità della situazione, abbiamo il dovere di restare ottimisti. L'Unione si erge su solide fondamenta: un'economia di mercato aperta alla concorrenza e agli scambi internazionali; un sistema di banche centrali indipendente; un quadro giuridico stabile e affidabile; una concezione di Stato di diritto saldamente ancorata a una convinta tradizione democratica; politiche di redistribuzione attive ispirate al principio di solidarietà”. Per questi motivi, ha ribadito, “occorre essere orgogliosi di questa eccezionalità europea e progredire su tali presupposti".