"Capii che si stava esagerando"

Separazione carriere, Nordio: "Cambiai idea dopo il caso di suicidio di un mio indagato"

Il ministro della Giustizia spiega il motivo per cui, nel corso degli anni, ha cambiato idea in merito alla riforma dopo che l'Anm ha pubblicato un documento, datato 1994, in cui sottoscrisse un appello contro

24 Lug 2025 - 17:29
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"Ero contro la separazione delle carriere perché auspicavo che la magistratura restasse compatta, in tempo di stragi e tangentopoli. Poi ci fu il caso del suicidio di un indagato in una mia inchiesta a Venezia. Da lì capii che si stava esagerando e nel 1995 cambiai idea". Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in merito al documento del 1994 diffuso dall'Anm, in cui il Guardasigilli sottoscrisse un appello contro la separazione delle carriere. "Del resto non sono stato certo l'unico tra i magistrati, tra i politici e tra i giornalisti a cambiare idea", ha precisato.

"Tre anni dopo scrissi che stavamo esagerando"

 Nella sua replica all'Associazione nazionale magistrato, Nordio ha quindi spiegato: "Firmai con la separazione delle carriere; nel '92 eravamo tra stragi e Tangentopoli. Io stesso ero oggetto di attacchi da parte della politica perché avevo arrestato democristiani e socialisti, e la magistratura doveva restare compatta. Ma tre anni dopo scrissi che stavamo esagerando, e che erano necessarie riforme radicali. Il Giornale e il Corriere uscirono con un titolo in prima pagina: 'Il giudice Nordio si pente'. Da allora, non ho più cambiato idea".

Il documento pubblicato dall'Anm

 Il Guardasigilli è intervenuto dopo che l'Anm ha pubblicato un documento del 1994 in cui lo stesso Nordio si dichiarò contrario alla separazione delle carriere. "Contrario da pubblico ministero, favorevole da ministro. Carlo Nordio, il guardasigilli che oggi dà il nome al disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere, è lo stesso Carlo Nordio che, da pm, firmava un appello contro la separazione. Lo dimostra questa lettera firmata dall'allora magistrato a Venezia e inviata all'Anm. Era il 3 maggio 1994", si legge sul sito online "La magistratura", rivista a cura dell'Associazione nazionale magistrati. Sul sito è stato pubblicato il documento del 1994 con intestazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, che fu inviato via fax alla sede romana dell'Associazione nazionale magistrati, in cui Nordio sottoscrive assieme ad altri magistrati di essere "contrario alla divisione delle carriere dei magistrati con funzioni requirenti e con funzioni giudicanti".

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