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Salario minimo, ok della Camera alla delega al governo: affossata la proposta delle opposizioni

Il testo passa al Senato ma sui banchi dell'opposizione scatta la protesta. Schlein attacca: "Governo dalla parte degli sfruttatori"

Via libera dell'Aula della Camera alla delega al governo che stoppa la legge sul salario minimo proposta dall'opposizione.

I voti a favore sono stati 153, 118 i contrari, 3 gli astenuti. Il testo va ora al Senato. Durante la votazione l'opposizione ha urlato in coro "vergogna, vergogna" e ha esposto cartelli; in precedenza la seduta era stata sospesa per alcuni minuti a causa della bagarre in Aula.

Salario minimo, ok della Camera alla delega al governo: affossata la proposta delle opposizioni - foto 1
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Il testo, presentato mesi fa dalle opposizioni, che faceva riferimento a un salario minimo di 9 euro all'ora, è stato messo da parte e per questo ieri i partiti di opposizione hanno ritirato la propria firma dal provvedimento. Ma la tensione si è sentita anche stamani nell'emiciclo della Camera con il presidente di turno Fabio Rampelli costretto a sospendere i lavori per alcuni minuti prima del voto del provvedimento che ora passa all'esame del Senato. Di primo mattino, in una intervista radiofonica, la premier Giorgia Meloni aveva detto la sua: "M5s e Pd ci dicono che il salario minimo è l'unica cosa da fare in Italia ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo".

 

Fotogallery - Bagarre alla Camera sul voto al salario minimo

Elly Schlein: "Governo dalla parte degli sfruttatori"

 Alla Camera la segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato il governo Meloni di essersi messo "dalla parte degli sfruttatori e non degli sfruttati", di colpire "i poveri e non la povertà" concludendo quasi con un'anatema: "Avete la rabbia di milioni di italiani che vedono calpestata la loro dignità, non dovete giustificarvi qui dentro, in Parlamento, ma fuori, nelle piazze. Voi oggi avete perso". Pronta la replica di Fratelli d'Italia con il deputato Walter Rizzetto, secondo il quale "il vero capo dell'opposizione in questo paese non è il presidente Conte né la segretaria Schlein ma Landini". "Faremo in sei mesi quello che voi non avete fatto in dodici anni", ha rilanciato Rizzetto rivolgendosi poi direttamente ai banchi del Pd: "Collega Scotto dite che vi troveremo ovunque ma in commissione non vi abbiamo trovato".

 

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A questo punto dai banchi dell'opposizione i deputati hanno iniziato a urlare "Vergogna, vergogna" e a rumoreggiare - mentre la maggioranza applaudiva l'esponente di Fratelli d'Italia - e molti deputati del Pd e delle altre opposizioni hanno mostrato in Aula cartelli di protesta con le scritte "Sfruttamento legalizzato", "Salario minimo negato", "Non in nostro nome". Sinistra italiana ha voltato le spalle in Aula per simboleggiare il governo che volta le spalle ai lavoratori. Per sedare gli animi la seduta è stata interrotta e poi si è passati al voto.

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