mano tesa ai migranti

Papa Francesco: "L'Europa apre i porti alle armi e non a chi cerca speranza"

"L'ira di Dio si scatenerà su chi parla di pace e vende munizioni. La Chiesa accolga i migranti, anche se è dovere delle istituzioni", dice il Pontefice che poi rivela: "Il prossimo anno voglio andare in Iraq"

10 Giu 2019 - 13:17
 © ansa

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"Gridano le persone in fuga ammassate sulle navi, in cerca di speranza, non sapendo quali porti potranno accoglierli, nell`Europa che però apre i porti alle imbarcazioni che devono caricare sofisticati e costosi armamenti, capaci di produrre devastazioni che non risparmiano nemmeno i bambini". E' il j'accuse di Papa Francesco che aggiunge: "L'ira di Dio si scatenerà su chi parla di pace e vende armi".

Nel corso della Riunione delle opere di aiuto alle Chiese orientali, il Pontefice ha sottolineato che "se sono insensibili i cuori degli uomini, non lo è quello di Dio, ferito dall'odio e dalla violenza che si può scatenare tra le sue creature, sempre capace di commuoversi e prendersi cura di loro con la tenerezza e la forza di un padre che protegge e che guida".

La Chiesa accolga, anche se è dovere delle istituzioni - Il Papa ha chiesto quindi che la Chiesa accolga sempre i migranti in arrivo. Parlando dei "migranti e i profughi che raggiungono i maggiori aeroporti con la speranza di poter chiedere asilo o trovare un rifugio, o che sono bloccati in transito", Papa Francesco ha lanciato un appello: "Invito sempre le Chiese locali alla dovuta accoglienza e sollecitudine nei loro confronti, pur se si tratta di una responsabilità diretta delle autorità civili. Fa parte anche della vostra cura pastorale vigilare che sia sempre tutelata la loro dignità umana e siano salvaguardati i loro diritti, nel rispetto della dignità e delle credenze di ciascuno. Le opere di carità nei loro confronti costituiscono una testimonianza della vicinanza di Dio a tutti i suoi figli".

"Voglio andare in Iraq il prossimo anno" - "Un pensiero insistente mi accompagna pensando all'Iraq, dove ho la volontà di andare il prossimo anno", ha annunciato Papa Francesco, rivolgendo poi un pensiero al popolo: "Penso con tristezza, ancora una volta, al dramma della Siria e alle dense nubi che sembrano riaddensarsi su di essa in alcune aree ancora instabili e ove il rischio di una ancora maggiore crisi umanitaria rimane alto. Quelli che non hanno cibo, quelli che non hanno cure mediche, che non hanno scuola, gli orfani, i feriti e le vedove levano in alto le loro voci. Se sono insensibili i cuori degli uomini, non lo è quello di Dio, ferito dall'odio e dalla violenza che si può scatenare tra le sue creature, sempre capace di commuoversi e prendersi cura di loro con la tenerezza e la forza di un padre che protegge e che guida".

Salvini replica al Papa: "Dice di salvare vite? Lo facciamo" - All'invito al Santo Padre di salvare vite è il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a replicare. "Noi questo lo stiamo facendo" - ha detto il vicepremier, aggiungendo che "sono stati registrati circa duemila arrivi contro 14mila dell'anno scorso". E i dati dell'Unhcr hanno visto la denuncia di 15mila morti e dispersi fra il 2015 e il 2019 contro "i due corpi recuperati e 500 dichiarati dispersi".

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