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Migranti, il governo dichiara lo stato di emergenza per sei mesi

Secondo il Viminale, dall'inizio dell'anno sono giunti in Italia 31.292 migranti, quasi quattro volte e mezzo in più rispetto agli arrivi dello stesso periodo del 2021

In seguito al boom di arrivi di migranti, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza.

Su proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, è stato deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell'eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi. Dall'inizio dell'anno, secondo il Viminale, sono giunti in Italia 31.292 migranti, quasi quattro volte e mezzo in più rispetto agli arrivi dello stesso periodo del 2021.

 

"Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ben consapevoli della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300%", ha detto Musumeci. "Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo a un intervento consapevole e responsabile dell'Unione europea".

 

 

"Stato di emergenza per risposte tempestive"

 Fonti di governo hanno sottolineato che la dichiarazione dello stato di emergenza "consente di assicurare risposte più efficaci e tempestive sul piano della gestione dei migranti e della loro sistemazione sul territorio nazionale. Il numero degli sbarchi è "largamente superiore rispetto al passato e l'esecutivo risponde prontamente dichiarando su tutto il territorio nazionale per un periodo di sei mesi lo stato di emergenza. Per l'attivazione e l'avvio delle prime misure urgenti sono stati stanziati cinque milioni di euro previsti dal Fondo per le emergenze nazionali".

 

 

Potenziate identificazioni ed espulsioni

 Sempre fonti di Palazzo Chigi hanno riferito che, con lo stato di emergenza, "si potranno realizzare procedure e azioni più veloci per offrire ai migranti soluzioni di accoglienza in tempi brevi con adeguati standard". Saranno coinvolte la Protezione Civile e la Croce Rossa italiana "con il loro bagaglio di esperienze e dotazioni". Allo stesso tempo, "si potranno aumentare e rafforzare le strutture finalizzate al rimpatrio dei non aventi diritto alla permanenza in Italia (Cpr), potenziando le attività di identificazione ed espulsione".

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