Il provvedimento modifica alcuni termini temporali per il rilascio dei permessi di soggiorno. Il governo approva gli odg del Carroccio
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La Camera ha dato il via libera al decreto flussi, con 131 voti a favore, 75 contrari e 7 astenuti. Il provvedimento, che ora passa al vaglio del Senato, modifica alcuni termini temporali previsti per il rilascio dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro e si occupa dei controlli di veridicità - spettanti alle amministrazioni - sulle dichiarazioni di datori di lavoro e dalle realtà coinvolte. Elimina, tra le altre cose, il requisito per cui la domanda per il visto di ingresso deve essere corredata della conferma della disponibilità ad assumere da parte del datore di lavoro. In Aula sono stati approvati odg della Lega che contengono una stretta sui ricongiungimenti familiari.
La Lega tenta di portare a casa la stretta sui ricongiungimenti familiari di migranti. E' stato infatti approvato dalla maggioranza un ordine del giorno del partito di Matteo Salvini sul decreto flussi che impegna il governo a valutare la proposta di "modificare l'attuale disciplina dei ricongiungimenti familiari affinché sia maggiormente in linea con le disposizioni della direttiva 2003/86/CE sia riguardo alle categorie di familiari ammessi, sia per i criteri anche di carattere reddituale richiesti per poter beneficiare del ricongiungimento". Nel testo, firmato da Igor Iezzi, ci si riferisce a una direttiva più severa rispetto alla disciplina italiana.
Parere favorevole del governo anche a un odg, a prima firma della leghista Simona Bordonali, che impegna ad "adottare nel prossimo provvedimento utile opportune iniziative di carattere normativo al fine di prevedere quale causa ostativa al rinnovo del permesso di soggiorno la violazione delle disposizioni in materia fiscale e contributiva".
L'esecutivo ha accolto, invece, come raccomandazione un terzo odg dei salviniani che punta ad adottare "opportune iniziative di carattere normativo al fine di ristabilire la durata annuale del permesso di soggiorno per protezione speciale".
La Lega in commissione Affari Costituzionali aveva ritirato i suoi emendamenti sui ricongiungimenti familiari dei migranti dal dl flussi per trasformarli in ordini del giorno, puntando a inserirli "nel primo provvedimento utile". Una possibilità potrebbe essere il pacchetto di misure sulla sicurezza illustrate il 12 novembre proprio dal Carroccio.
La disciplina italiana sul ricongiungimento familiare prevede la possibilità di riunire alcuni familiari all'estero con un cittadino straniero regolarmente soggiornante in Italia, a condizione che siano soddisfatti determinati requisiti di reddito, alloggio e che sussistano le condizioni previste dalla legge. Recentemente, è stato introdotto un requisito di due anni di residenza legale ininterrotta per la maggior parte dei richiedenti, con alcune eccezioni (minori e titolari di protezione internazionale). I requisiti specifici variano a seconda della composizione del nucleo familiare da ricongiungere e dal tipo di permesso di soggiorno del richiedente.