Il vicepremier rilancia la linea della Lega: meno tasse, più fiducia ai cittadini. E annuncia un nuovo decreto leghista contro l'immigrazione clandestina
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Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, è intervenuto a Bari in occasione di un incontro elettorale del partito in vista delle Regionali. Davanti a militanti e amministratori locali, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rilanciato i temi centrali della linea di governo: pace fiscale, riforme della giustizia, sicurezza, infrastrutture e politiche per la casa e la mobilità. "C'è la pace fiscale nella legge di bilancio, le rate si potranno pagare da luglio del prossimo anno – ha dichiarato – ma stiamo lavorando per allargare ancora di più la platea, ad esempio includendo anche chi ha accertamenti in corso".
Secondo il leader leghista, "la manovra è buona ma può essere migliorata" e "la priorità è la liberazione di milioni di italiani ostaggio dell'Agenzia delle Entrate". "Fare un patto di fiducia, con rate uguali e senza tassa di ingresso, permetterà a tanti di pagare e allo Stato di incassare – ha aggiunto –. Rottamare le cartelle è la vita vera, non la patrimoniale. Non è tempo di nuove tasse, ma di tagliarle".
Collegato a Milano per il convegno dei dieci anni di Confcommercio Mobilità, Salvini ha definito il Green Deal europeo "un enorme abbaglio, se non una truffa". "Va azzerato e fermato chiedendo scusa – ha detto –. È stata una follia guidata dai tedeschi e accettata supinamente da Bruxelles, con la complicità di parlamentari italiani che non sapevano neppure cosa stavano votando". Il ministro ha richiamato la necessità di "ripensare il modello di sviluppo", citando "licenziamenti, chiusure e delocalizzazioni" nel settore automobilistico: "L'Europa rischia di restare un vaso di coccio tra Stati Uniti e Cina".
Parlando di giustizia, Salvini ha ribadito che "la riforma sarà compiuta solo quando ci sarà la responsabilità personale dei giudici che sbagliano sulla pelle delle persone". Sul prossimo referendum in materia, ha osservato che "la sinistra se ne inventerà di cotte e di crude pur di vincerlo". Interrogato sulle polemiche storiche e politiche degli ultimi giorni, il leader della Lega ha poi precisato: "Il fascismo è stato sconfitto dalla storia. Il dibattito lo lascio agli storici, io penso al futuro".
Il vicepremier ha annunciato che la Lega è al lavoro su un nuovo decreto sicurezza e immigrazione, elaborato insieme al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Non arriverà nel prossimo Consiglio dei ministri – ha spiegato – ma se riusciamo lo presentiamo già in settimana. Sarà un pacchetto di misure che affronterà anche il tema degli sfratti". Riferendosi alla legge di bilancio, Salvini ha aggiunto: "Dover trovare miliardi per missili e sommergibili non è la mia manovra. Il problema italiano non è l'invasione dei carri armati da Mosca, ma l'invasione dei clandestini nelle nostre città". "Spendiamo per la difesa? Bene – ha proseguito – allora assumiamo carabinieri e mettiamo militari sui treni e davanti alle scuole dove vendono droga ai nostri figli".
Sul piano infrastrutturale, Salvini ha confermato l'obiettivo di avviare i lavori del Ponte sullo Stretto di Messina "all'inizio del 2026, magistratura permettendo". "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e… lascio a voi concludere", ha commentato ironicamente. Nel suo intervento ha ricordato inoltre l'impegno del suo ministero per "aprire nuovi cantieri in Puglia e nel Mezzogiorno".
Da Milano, il leader della Lega ha rivolto un appello a "una città per tutti, non solo per pochi". "L'appuntamento con le elezioni comunali è dietro l'angolo – ha detto – e abbiamo il dovere di proporre una Milano che guarda avanti ma non lascia indietro nessuno". Salvini ha spiegato di essere al lavoro su un piano casa per rimettere sul mercato immobili accessibili. "La Milano di oggi è inarrivabile – ha sottolineato – non solo per studenti o precari, ma anche per medici, architetti o poliziotti. Dobbiamo ridare la possibilità di vivere e lavorare in città". Sulla mobilità, il ministro ha ribadito la volontà di "incentivare le due ruote, moto e motorini, a percorrere le corsie preferenziali", chiedendo che "l'amministrazione smetta di perseguitare chi le utilizza per entrare in città". "Serve una mobilità sostenibile ma inclusiva – ha concluso –. Milano deve tornare accessibile a chi la vive davvero, non solo ai ricchi del centro".