Regeni, a sit in fuori dal tribunale anche Schlein: "Processo deve andare avanti" | Procura Roma: intervenga la Consulta
La segretaria del Pd vicina ai genitori del ricercatore friulano nel giorno della nuova udienza davanti al gup: "Siamo qui per chi non ha mai smesso di chiedere verità e giustizia in tutti questi anni"
Anche Elly Schlein chiede verità per Giulio Regeni. La segretaria del Pd ha partecipato al sit in fuori dal tribunale di Roma nel giorno della nuova udienza davanti al gup ,nel procedimento per la morte del ricercatore friulano che vede imputati quattro 007 egiziani.
La Procura ha chiesto al giudice di investire la Consulta per superare la "stasi" del processo. Al suo arrivo, Schlein ha abbracciato i genitori di Regeni, Paola e Claudio: "Crediamo fortemente che questo processo debba andare avanti", ha detto.
Procedura in "assenza" dell'accusato, il giudice si riserva di decidere
A sollecitare l'intervento della Consulta è stato in aula il procuratore Francesco Lo Voi insieme all'aggiunto Sergio Colaiocco. Sulla richiesta che riguarda la costituzionalità dell'articolo 420 bis del codice di procedura penale in tema di "assenza" dell'accusato, il giudice si è riservato di decidere, aggiornando il procedimento al 31 maggio.
Il sit in - Durante la manifestazione è stato esposto uno striscione giallo per chiedere giustizia per il ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016. Il sit in si è svolto in piazzale Clodio, a Roma, in occasione dell'udienza davanti al gup in tribunale. La segretaria del Pd ha ricevuto da alcuni attivisti dei tulipani gialli.
Verità per Regeni - "Siamo qui per dare un segnale di vicinanza alla famiglia di Giulio Regeni, e alle tante persone che in questi anni non hanno mai smesso di chiedere verità e giustizia - ha detto Elly Schlein - Crediamo fortemente che questo processo debba andare avanti, che debba essere fatto, siamo qui con questa speranza". Al sit in anche il legale della famiglia Regeni: "Siamo presenti alla faccia degli assenti - ha detto Alessandra Ballerini - perché chi uccide sia processato in Italia e non resti impunito".
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