Il presidente del Consiglio alla festa nazionale dell'Udc: "La violenza politica sta tornando una realtà". E sull'Italia: "Siamo l'ancora di stabilità in Europa"
Giorgia Meloni torna a parlare dell'omicidio dell'attivista di destra americano Charlie Kirk, intervenendo alla festa nazionale dell'Udc a Roma. "Vengo da una comunità politica che spesso è tata accusata di diffondere odio, guarda un po' dagli stessi che festeggiano e giustificano l'omicidio intenzionale di un ragazzo che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee".
"Vogliamo dimostrare cioè che la politica può essere autorevole, che può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente", ha proseguito il presidente del Consiglio. "Lo dico nel tempo in cui l'odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine".
"Mi hanno fatto sorridere alcuni commenti dopo il mio discorso al Meeting di Rimini, c'è chi ha detto che sono diventata una democristiana 2.0: perché no 3.0", ha affermato ancora Giorgia Meloni. "Che volevo dare la caccia ai cattolici: state tranquilli che non vi do la caccia. Tranquillizzo tutti, non sto cacciando nessuno, non cerco una legittimazione religiosa. Spero che nostro Signore ci dia una mano, ma è tutto un altro tema. Rimango sempre me stessa, non ho mai avuto stima dei politici mutaforma che inseguono le contingenze. Quello he ho detto al Meeting è quello che penso da sempre".
Alla sinistra italiana "voglio chiedere il conto di questo continuo minimizzare o giustificare la criminalizzazione" di chi espone idee di destra, ha tuonato il presidente del Consiglio. "Ci sono persone alle quali è legittimo sparare in base alle loro idee? Dovremmo immaginare pene inferiori per chi spara a esponenti di destra? Ho letto molti commenti disumani sulla morte di Charlie Kirk".
Il premier è poi passato a parlare del ruolo dell'Italia in Europa e nel mondo. "Siamo di fatto l'ancora di stabilità in Europa, ne siamo orgogliosi. Questi risultati non sono il frutto del caso ma delle scelte che abbiamo fatto. Siamo tornati nella posizione che meritiamo nello scacchiere internazionale".
Proseguendo l'intervento sulle questioni interne italiane, Meloni ha parlato anche della riforma del premierato. "Vogliamo archiviare la stagione ei governi tecnici, arcobaleno, che passano sulla testa dei cittadini. I cittadini chiedono governi politici, stabili, e vogliamo rispondere a questa richiesta con la riforma del premierato, necessaria per rafforzare la democrazia e l'economia. Stiamo vedendo come la stabilità faccia la differenza, solo un governo stabile può avere visione. Quindi andremo avanti con la riforma del premierato".
"Intendiamo andare avanti anche sulle riforme della giustizia", ha sottolineato l'inquilina di Palazzo Chigi. "Andremo avanti sulla separazione delle carriere, sulla riforma del Csm. Perché vogliamo spezzare quel sistema correntizio che ha umiliato la magistratura e rendere la giustizia più efficiente e più giusta per i cittadini".