l'appello del quirinale

Flotilla, Mattarella: "Evitate rischi per le persone, accettate la mediazione" | Gli attivisti: "Non possiamo farlo" | La portavoce rientra per aprire un dialogo diretto con le istituzioni

Il Capo dello Stato: "È necessario preservare l'obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione di Gaza in sofferenza". Tajani: "Non si può dire di 'no' all'appello, evitare che la situazione precipiti"

26 Set 2025 - 21:04

"Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l'incolumità di ogni persona". Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un appello inviato alla Flotilla. "Al fine di salvaguardare il valore dell'iniziativa assunta" dalla spedizione, "valore che si è espresso con ampia risonanza e significato, appare necessario preservare l'obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza", aggiunge il Capo dello Stato.

"Mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme - anch'esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza - di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza".

Flotilla: "Non possiamo accogliere l'appello di Mattarella"

 "Non possiamo accettare questa proposta perché arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio di essere attaccati". Così la portavoce per l'Italia della Global Sumud Flotilla, in merito all'appello del presidente del presidente Sergio Mattarella di accettare la proposta di mediazione offerta dal Patriarcato. "La questione degli aiuti è importantissima - sottolinea -. Noi siamo pronti a valutare delle mediazioni, ma non cambiando rotta perché significa ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale senza poter fare nulla".

La portavoce rientra in Italia per aprire un dialogo diretto con le istituzioni

 Poi la decisione di far rientrare in Italia proprio la portavoce italiana Maria Elena Delia per aprire un dialogo diretto con le istituzioni. Lo fa sapere Sumud Flotilla, con un comunicato stampa in cui spiega che "la delegazione italiana del Global Movement to Gaza ha ritenuto opportuno richiedere la presenza in Italia della portavoce, al fine di condurre un dialogo diretto con le istituzioni per garantire l'incolumità dei membri italiani dell'equipaggio e il raggiungimento degli obiettivi della missione nel rispetto del diritto internazionale".

Tajani: "Evitare che la situazione precipiti"

 "Credo che sia la soluzione migliore, mi pare che l'appello del presidente della Repubblica abbia un valore simbolico altissimo, mi auguro che venga ascoltato. È vero che hanno detto di no, ma credo che sia un appello al quale non si può non rispondere in maniera positiva", afferma il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani, arrivando la festa del suo partito a Telese Terme (Benevento), a proposito dell'appello di Sergio Mattarella alla Flotilla. "Sappiamo quale è l'impegno per la pace del capo dello Stato e il suo impegno per avere situazioni sempre di grande equilibrio. Mi sembra - aggiunge - che si debba riflettere a lungo, si può anche cambiare idea: il no può diventare un sì. Perché c'è anche da proteggere tante vite umane e impedire che la situazione precipiti".

Piantedosi: "Flotilla verso zona critica, attenti alle piazze"

 "C'è l'intenzione da parte di alcuni di trasformare questa causa, questa vicenda in qualcosa che potrà riflettersi nelle nostre piazze. I tempi previsti per l'arrivo della Flotilla in zona critica sono pochi giorni. Oggi ho incontrato i miei collaboratori più stretti per stringere i ranghi e vedere come organizzarci nelle principali piazze italiane". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, parlando della proposta di mediazione respinta dalla Flotilla e delle parole del "segretario di grande sindacato (quello della Cgil, Maurizio Landini, ndr) che ha detto che se qualcuno farà qualcosa alle barche della Flotilla scatenerà lo sciopero generale".

Landini: "E' Piantedosi che deve essere responsabile"

 "Io dico al ministro Piantedosi che deve essere lui il primo responsabile. Io non scateno proprio nulla. E lo sciopero è l'unico strumento democratico che i cittadini hanno per dire che non sono d'accordo. E' lui che deve garantire me se vado in piazza che non ci siano violenti che mettono in discussione il mio diritto". Così Maurizio Landini segretario della Cgil risponde al ministro dell'Interno. "Io vado in piazza a mani libere, senza maschere, con le bandiere, senza violenza. Noi abbiamo sconfitto il terrorismo e non accettiamo lezioni di democrazia. Non abbiamo avuto nessun problema a condannare quel che è accaduto a Milano".

Landini: "Pronti a sciopero per umanità contro barbarie"

 "Non è solo un atto di solidarietà nei confronti del popolo palestinese, ma è un atto di chi pensa che la pace, la libertà, la democrazia vadano riconquistate - ha proseguito Landini -. In questo senso noi abbiamo detto che se Flotilla viene sequestrata, dovessero esserci arresti, noi siamo pronti a proclamare lo sciopero generale. Questo sciopero lo proponiamo a tutti i cittadini, a tutte le forze sindacali, perché questa non è una questione di parte ma è un elemento di umanità rispetto alla barbarie che stiamo vedendo e vivendo. Questo movimento ha isolato Netanyahu. Il governo lo sostenga"

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