Figli di coppie gay, il ministro Roccella chiude ai sindaci: nessuno incontro, rispettare le leggi
La protesta dei primi cittadini dopo che il Viminale ha diffuso una circolare per fermare le trascrizioni

Sui figli delle coppie gay non c'è alcun margine di trattativa.
Lo ribadisce il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, che chiude ai sindaci che chiedevano un incontro al governo dopo che il Viminale ha diffuso una circolare per fermare le trascrizioni. "Non c'è un confronto da fare. Ci sono leggi e una sentenza precisa. I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare", osserva Roccella. "I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi - aggiunge - ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C'è una sentenza molto precisa che dice determinate cose".
Il ministro ha risposto ai giornalisti sulla protesta dei sindaci che trascrivono gli atti di nascita dei bambini nati dalle famiglie omogenitoriali, a margine di un incontro sul modello Trentino della "certificazione family" dei Comuni. "I sindaci si incontrano tutti i giorni. Io non ho deleghe in materia", ha spiegato.
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