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Cdm approva dl Sostegni, Draghi: "E' il massimo che potevamo fare" | "Più soldi possibili a più gente possibile"

Il presidente del Consiglio annuncia un'operazione da 32 miliardi con "aiuti a poveri, imprese e lavoratori". "Questo non è il momento di chiedere soldi - dice Draghi - ma di darli"

Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del decreto Sostegni. "E' una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori, è una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare all'interno di questo stanziamento", ha detto il premier Mario Draghi. "Il nostro obiettivo è dare più soldi possibile a più gente possibile nel più breve tempo possibile", ha aggiunto.

Capisaldi del decreto sono il sostegno alle imprese, al lavoro e un aiuto nella lotta alla povertà. Un'operazione da 32 miliardi che è ancora parziale e sarà corretta con un nuovo scostamento ad Aprile. 

 

"Subito 11 miliardi nell'economia" - "Tre quarti dell'importo di 32 miliardi" del decreto Sostegno "sono destinati alle imprese", Si tratta di circa 11 miliardi e "l'obiettivo, rispetto ai decreti precedenti, è l'abbandono dei codici Ateco, la velocità dei pagamenti. Ci sarà l'ufficio delle entrate che mette a disposizione una piattaforma per i pagamenti che inizieranno l'8 aprile per chi avrà fatto domanda. Se tutto va come previsto, 11 miliardi entreranno nell'economia nel mese di aprile". 

 

 

Franco: "In media 3.700 euro a fondo perduto a 3 milioni di imprese" - E' stato il ministro dell'Economia, Daniele Franco, a illustrare nel dettaglio il provvedimento. "Ci sono cinque linee di intervento: imprese, interventi di sostegno al lavoro e contrasto alla povertà, salute e sicurezza. Poi ci sono interventi per istruzione, turismo e agricoltura", ha spiegato. Per le imprese è previsto come misura principale "il contributo a fondo perduto per le partite Iva, una platea potenziale di 5,7 milioni di soggetti. L'agenzia delle Entrate stima che saranno 3 milioni i soggetti che riceveranno fondi, in media per 3.700 euro". Per il lavoro e il contrasto alla povertà il dl prevede una spesa di 8 miliardi. 

 

Franco: "5 miliardi per vaccini e salute" - Il terzo pilastro del provvedimento prevede "quasi 5 miliardi su salute e sicurezza. La posta principale è per l'acquisto di vaccini e farmaci (2,8 miliardi), poi ci sono i fondi utilizzati per la logistica. C'è un intervento per creare un fondo per la produzione di vaccini in Italia una linea di azione dello sviluppo economico". La "quarta linea d'azione è per gli enti decentrati: vi sono trasferimenti volti a compensarli per le perdite di gettito che hanno subito e a sostenere il trasporto pubblico locale", ha ricordato Franco. L'ultima linea di intervento, ha concluso, riguarda i fondi "gestiti direttamente dai ministeri, nel campo dell'istruzione, della cultura, del sostegno alle filiere agricole, alle forze di polizia e per una serie di settori con crisi particolari".

 

 

Per il turismo in arrivo 1,7 miliardi Per il settore turistico è prevista una boccata d'aria di circa 1,7 miliardi: 700 milioni per la montagna (impianti risalita, maestri sci, attività commerciali, baite, affitti sci), 900 milioni per gli stagionali (lavoratori stagionali, partite Iva, lavoro autonomo del turismo e terme), 100 milioni per le fiere. In più sarà destinata al settore una quota parte del maxi fondo da 200 milioni destinato alle imprese di ristorazione nei centri storici e specializzata in eventi privati. Inoltre è prevista anche una parte pro quota dei 10 miliardi a fondo perduto. 

 

Draghi: "Sulle cartelle lo Stato non ha funzionato" "E' chiaro che sulle cartelle lo Stato non ha più funzionato, uno Stato che ha permesso l'accumulo di milioni e milioni di cartelle che non si possono esigere: bisogna cambiare qualcosa". Non usa giri di parole il premier Mario Draghi per spiegare, in riferimento allo stralcio delle cartelle che è stato deciso, che nel decreto Sostegni ci sarà anche "una parte che prevede una modifica della riscossione, una piccola riforma della riscossione, del controllo e dello scarico" delle cartelle. "Senza - spiega - in un paio di anni avremmo avuto ancora milioni di cartelle da dover esigere". 

 

 

"Condono avrà impatto molto limitato" Lo 'stralcio', ha spiegato, prevede un importo contenuto di 5mila euro "che corrisponde ad un netto di circa 2.500 euro tra interessi e sanzioni varie". E questo "permette all'amministrazione di perseguire la lotta all'evasione anche in modo più efficiente". Draghi ha definito la norma un 'condono' che però sarà limitato ad una piccola platea, sotto un certo reddito "e forse con minore disponibilità economica. Avrà impatti molto molto limitati". 

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