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Ddl cannabis, commissione Giustizia: via libera alle mini-coltivazioni in casa

Il testo base firmato dal deputato M5s Mario Perantoni depenalizza la coltivazione di non oltre quattro piante "femmine"

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"E' stato votato il testo base sulla cannabis che depenalizza la coltivazione di non oltre quattro piante 'femmine'". Lo annuncia il presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5s, Mario Perantoni. "E' un risultato importante, ottenuto sulla scia della giurisprudenza della Corte di Cassazione, ma anche grazie alla capacità dei gruppi parlamentari di confrontarsi e trovare una sintesi ragionevole".

La coltivazione in casa di canapa "è fondamentale per i malati che ne devono fare uso terapeutico e che spesso non la trovano disponibile, oltre a essere essenziale per combattere lo spaccio ed il conseguente sottobosco criminale", sottolinea Perantoni.

 

Impegno contro traffico e spaccio - Secondo il relatore del ddl, il provvedimento "concilia diverse tendenze delle tre originarie proposte di legge (Magi, Molinari e Licatini). Se da un lato diminuisce le sanzioni per i fatti di lieve entità, dall'altro aumenta da sei a dieci anni le pene per i reati connessi a traffico, spaccio e detenzione ai fini di spaccio della cannabis. Reati che saranno ora autonomi rispetto alle stesse fattispecie previste per gli oppiacei".

 

Le novità - Si introduce, inoltre, "una separazione concettuale tra le diverse categorie di sostanze stupefacenti, diversità già evidenziata dalla Corte Costituzionale. Infine una novità per la tutela dei minori e dei giovani: non si potrà mai considerare fatto di lieve entità lo spaccio a minori o che nella vicinanza delle scuole. Un inasprimento per contrastare la criminalità e rafforzare la protezione dei più giovani".

 

I partiti di centrodestra contrari alla proposta - Il testo base, presentato dal relatore Mario Perantoni (M5S), presidente della Commissione giustiza alla Camera, ha incorporato le proposte del leghista Riccardo Molinari - il quale chiedeva di inasprire le pene per le ipotesi di lieve entità del delitto di produzione, traffico e detenzione di stupefacenti - della deputata pentastellata Licatini e dell'appartenente al gruppo misto Riccardo Magi. Hanno votato contro Fratelli d'Italia, Forza Italia (con il dissenso di Elio Vito), Coraggio Italia e la Lega, che chiedeva il disallineamento della sua proposta dall'iter del testo base.

 

Salvini: "Se è una priorità, l'Italia ha un problema"  - "Ius Soli, Ddl Zan e oggi la coltivazione della cannabis in casa. Se queste sono le priorità di Pd e Movimento 5 Stelle al governo, l'Italia ha un problema", ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini.

 

Sasso (Lega): "No alla deriva antiproibizionista" - Ha espresso "grande preoccupazione per il voto della commissione Giustizia" il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso. Si tratta di un'apertura azzardata che sottintende la volontà di sdoganare un antiproibizionismo di cui non si sente certo il bisogno. Spiace soprattutto che sia stato usato come grimaldello una questione delicata come i malati che si sottopongono a terapie specifiche". "Da educatore e padre, prima ancora che da sottosegretario all`Istruzione - prosegue Sasso - rabbrividisco all`idea di consegnare ai nostri figli un mondo che considera leciti la produzione e l`uso delle droghe. Come Lega daremo ovviamente battaglia in Aula per evitare che il provvedimento si trasformi in legge".



Magi (+Europa): "Prossimo obiettivo l'Aula" - Il numero uno di +Europa Riccardo Magi, incassato il voto favorevole, è già proiettato al futuro: "Il testo necessita di ulteriori modifiche ma dobbiamo impegnarci per portare al più presto la proposta in Aula. Va evitato che nell'affollamento dei provvedimenti di iniziativa governativa questo Testo Base non proceda". 

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