Il ministro Calderone accelera e convoca i sindacati per chiudere l'intesa
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Un "ampio e automatico ricorso agli ammortizzatori sociali in tutte le ipotesi di sospensione o riduzione dell'orario di lavoro, anche in caso di lavoro stagionale", ma anche un aiuto alle modifiche dell'orario di lavoro. Sono alcuni dei punti previsti dalla bozza del "Protocollo quadro per l'adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro" che mercoledì sarà sul tavolo del ministro del Lavoro Marina Calderone. Nel documento si parla anche dell'adozione di buone prassi che riguardano informazione e formazione, sorveglianza sanitaria, abbigliamento e indumenti, e riorganizzazione dei turni.
I sindacati hanno fatto pressing e il ministro Calderone ha convocato subito un incontro mettendo sul tavolo una bozza di intesa che prevede, su richiesta delle parti sociali, che lo stesso governo si attivi per un "ampio e automatico ricorso agli ammortizzatori sociali in tutte le ipotesi di sospensione o riduzione dell'orario di lavoro, anche in caso di lavoro stagionale". La Cig, inoltre, potrà prevedere le soglie orarie attualmente previste e i datori di lavoro potranno utilizzare le ordinanze pubbliche come strumenti che giustificano il ricorso alle interruzioni.
Il documento parte dai rischi dovuti dall'esposizione delle lavoratrici e dei lavoratori al caldo legato al cambiamento climatico, questo sia se si opera in ambienti all'aperto o al chiuso. Informazione e prevenzione sono il primo punto. Viene poi richiesto ai datori di lavoro di verificare, per le singole città, le previsioni riportate nel sito "www.salute.gov/caldo" prevedendo anche un costante monitoraggio preventivo. Norme queste, che varranno anche per gli studenti tirocinanti. Dovranno essere predisposti piani di sicurezza e di coordinamento che identifichino aree di ristoro adeguate alle pause, ma anche la possibilità di anticipare o posticipare l'orario di lavoro, prevedere accessi all'ombra e fornitura di bevande. E questo vale anche per imprese in appalto o lavoratori stagionali.
Il documento sarà ora sottoposto alle parti sociali. "Dobbiamo uscire dall'emergenza e affrontare il problema strutturalmente", ha chiesto la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David che sottolinea l'esigenza di fissare "per legge un valore soglia che faccia scattare le misure: dall'interruzione di lavoro agli adeguamenti necessari" e di usare per questo anche "le ordinanze delle regioni". Chiede che il protocollo indichi la strada la segretaria confederale della Uil Ivana Veronese che aggiunge una richiesta: "l'Inail registri gli infortuni dovuti al caldo come tali: abbiamo bisogno che questo rischio sia tracciato per lavorare in modo più preciso sulla prevenzione".