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Conte: "Lavoriamo a piano per ex Ilva, lo Stato ci mette la faccia"

Visita del presidente del Consiglio a Taranto: "Il governo vuole restituire alla città quello che non ha avuto in questi anni". Un operaio: "Rivogliamo dignità, neanche i regali di Natale con la cig"

Conte: "Lavoriamo a piano per ex Ilva, lo Stato ci mette la faccia" - foto 1
IPA

"Stiamo lavorando al piano industriale per l'ex Ilva, lo Stato ci metterà la faccia" nel decreto "cantiere Taranto".

Lo ha affermato Conte da Taranto. "Vogliamo migliorare questo piano, renderlo sempre meno carbonizzato, lo Stato è una garanzia, - ha aggiunto il premier da Taranto. - Il governo vuole restituire alla città quello che non ha avuto in questi anni". Un operaio: "Rivogliamo dignità, neanche i regali di Natale con la cig".

Il cantiere Taranto - "Il messaggio è che stiamo lavorando, stiamo lavorando al piano industriale", ha sottolineato Conte, spiegando di voler portare "la testimonianza della continua attenzione e della costante premura del governo" verso "questa comunità ferita e sofferente", nel tentativo di "cercare di alleviare le sofferenze che si sono sedimentate, e che sono aumentate".

 

Una passerella a Taranto?, chiedono i giornalisti presenti. "No, è una passerella perché ci siete voi. Io non vi ho chiamato. Ora, per favore, non mi seguite, andate dalle vostre famiglie come è giusto che sia". Così il premier, rispondendo alla domanda dei reporter, ha sottolineato di voler fare "un passaggio discreto" in città, di non aver pianificato la presenza della stampa, ma poi "è circolata la voce".

 

"Per Taranto - ha sottolineato rispondendo a una domanda sulla promessa governativa di aprire un 'cantiere Taranto' complessivo - abbiamo già delle misure, ne abbiamo già approvate alcune, altre le stiamo mettendo a punto e sta venendo fuori una bella risposta".

 

"Sono fiducioso, l'Italia è una nazione del G7, è impossibile che non riesca a rilanciare una città. Se il sistema Italia si concentra e decide che è venuta l'ora del riscatto di Taranto state tranquilli che il riscatto ci sarà".

 

Un operaio al premier: "Rivogliamo dignità" - "Non è bello dire ai figli: non possiamo comprare il regalo. Con la cassa integrazione lo stipendio non basta a coprire le spese. Rivogliamo la nostra dignità", ha detto un operaio al premier Conte durante un incontro al consiglio di fabbrica dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto.

 

Diversi lavoratori, su richiesta dello stesso presidente del Consiglio, hanno preso la parola manifestando preoccupazioni e dubbi in merito allo stato della vertenza. Presenti anche l'ad di ArcelorMittal Lucia Morselli, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco Rinaldo Melucci, il prefetto Antonella Bellomo, il presidente del Consiglio comunale Lucio Lonoce.

 

"Dovete dare spiegazioni - ha chiesto un altro operaio - a chi ora è a casa perché in cassa integrazione. Dovete dare risposte ai lavoratori rimasti con l'amministrazione straordinaria, dovete dare risposte all'indotto".

 

Un altro lavoratore ha sottolineato che per lui "prima viene la salute dei figli, non avrei mai potuto marciare a Roma per difendere questo posto di lavoro. Qui molte bambine invece di giocare con le bambole, giocano con i braccialetti dell'ospedale". L'ad Morselli ha dichiarato che "la cassa integrazione ordinaria serve quando ci sono cali di produzione occasionali e risponde a un bilanciamento dell'attività produttiva, non ci sono altre motivazioni".

 

"State tranquilli,  - ha risposto Conte agli operai, - condivideremo i progetti del cantiere Taranto, non chiuderò nessun provvedimento senza averlo prima condiviso con i rappresentanti della collettività".

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