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Clima nei programmi elettorali: la lettera aperta degli scienziati alla politica italiana supera le 100mile firme

La comunità scientifica, il 3 agosto, aveva chiesto alle classi politiche di mettere in cima alle loro agende la lotta alla crisi climatica. In soli sei giorni sono arrivati una pioggia di consensi dalla popolazione 

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Ansa

Centomila firme in soli sei giorni.

È la risposta dei cittadini, le cui adesioni continuano ad arrivare, all'appello accorato lanciato dagli scienziati alla politica perché metta al centro dei suoi programmi, in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre, l'emergenza climatica. La lettera aperta è stata resa pubblica il 3 agosto. Un traguardo dai numeri record che ha sorpreso la comunità scientifica. La petizione è candidata a entrare tra le prime cento nella storia della piattaforma Change.org. Tra i firmatari associazioni e personalità della cultura, dello sport e della politica. Tra questi il musicista Paolo Fresu, l'attore romano Alessandro Gassman e la deputata pd Laura Boldrini.

 

Segno che gli italiani vivono la salute della terra, e in particolare della nostra penisola, come un vero e proprio problema che non può cadere nel dimenticatoio. In Italia gli effetti del cambiamento climatico potrebbero diventare piuttosto preoccupanti: "La scienza del clima ci mostra da tempo che l'Italia, inserita nel contesto di un hot spot climatico come il Mediterraneo, risente più di altre zone del mondo dei recenti cambiamenti climatici - si legge dalla lettera aperta degli esperti - di origine antropica e dei loro effetti, non solo sul territorio e gli ecosistemi, ma anche sull'uomo e sulla società, relativamente al suo benessere, alla sua sicurezza, alla sua salute e alle sue attività produttive.

 

E ancora: "Il riscaldamento eccessivo, le fortissime perturbazioni al ciclo dell'acqua e altri fenomeni meteo-climatici vanno a impattare su territori fragili e creano danni a vari livelli - avvertono i promotori dell'appello - influenzando fortemente e negativamente anche le attività economiche e la vita sociale. Stime assodate mostrano come nel futuro l'avanzare del cambiamento climatico ridurrà in modo sensibile lo sviluppo economico e causerà danni rilevanti a città, imprese, produzioni agricole, infrastrutture". Insomma tutti questi rischi, per gli scienziati del clima, non possono non esserci nell'agenda politica del prossimo esecutivo e le elezioni potrebbero essere un buon modo per rendere concreto questo desiderio. "Chiediamo dunque con forza ai partiti politici di considerare la lotta alla crisi climatica come la base necessaria per ottenere uno sviluppo equo e sostenibile negli anni a venire", sottolineano. "Come scienziati del clima siamo pronti a fornire il nostro contributo per elaborare soluzioni e azioni concrete che siano scientificamente fondate, praticabili ed efficaci".

 

Le firme - Le prime adesioni arrivate dalla comunità scientifica sono state quelle di Carlo Barbante (Consiglio Nazionale delle Ricerche e Università Ca' Foscari di Venezia); Carlo Carraro, Università Ca' Foscari di Venezia); Antonio Navarra (Università di Bologna e Presidente della Fondazione Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici); Antonello Pasini (Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma) e Riccardo Valentini (Università della Tuscia, Viterbo, e Presidente della Società Italiana per le Scienze del Clima). E ora si aggiunge anche una lunga lista di cittadini che fanno il tifo per la tutela della terra.

 

Per firmare - Si è ancora in tempo per dare la propria adesione. Basta collegarsi sulla piattaforma Change.org cliccando qui. 

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