Il provvedimento prevede la proroga delle elezioni dei Consigli della Cassazione
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge in materia di giustizia. Nel testo finale però non sono state inserite le due norme più significative e discusse: il cosiddetto "bavaglio" ai magistrati e la stretta sulla cybersicurezza. Le nuove norme, inizialmente previste nella bozza, sono state accantonate per la terza volta in poche settimane in attesa di "ulteriori approfondimenti tecnici". Alla riunione non era presente il ministro dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini, assente per motivi familiari.
Tra le misure introdotte dal decreto sulla Giustizia, figura la proroga del termine per le elezioni dei Consigli giudiziari e del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione. Pertanto le elezioni previste per l'anno 2024 sono differite al mese di aprile 2025.
La norma, presente nella bozza circolata nei giorni scorsi, prevedeva l'avvio dell'azione disciplinare per i magistrati che non si astengono dai procedimenti "quando sussistono gravi ragioni di convenienza". La misura era stata molto criticata dalle toghe e l'accantonamento ha incontrato la soddisfazione del segretario dell'Anm, Salvatore Casciaro. "La regola era nata per fronteggiare la lacuna creata con la soppressione del reato di abuso d'ufficio, ma tecnicamente così mal formulata da consentire di perseguire disciplinarmente i magistrati per il sol fatto di fornire pareri tecnici su testi di riforma rientranti nella materia trattata per ragioni professionali".