Potenziali fruitori hanno una pena residua sotto i 24 mesi, sono in cella per reati diversi da quelli ostativi di cui all'articolo 4 bis della Legge di ordinamento penitenziario e non hanno avuto sanzioni disciplinari gravi nell'ultimo anno
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Oltre 10mila detenuti possono ottenere misure alternative alla detenzione in carcere. Lo ha accertato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha quindi istituito una task force per avviare il processo nelle case circondariali del Paese. Si spiega infatti in una nota che sono state già attivate interlocuzioni con la magistratura di sorveglianza e con i singoli istituti penitenziari per favorire la definizione delle posizioni.
In tutto, secondo il ministero sono 10.105 i detenuti cosiddetti definitivi con pena residua sotto i 24 mesi, per reati diversi da quelli ostativi di cui all'articolo 4 bis della Legge di ordinamento penitenziario e che negli ultimi dodici mesi non hanno riportato sanzioni disciplinari gravi: sono queste figure quelle che possono fruire di misure alternative alla detenzione.
La task force che si deve occupare del piano è stata appena insediata e si riunirà con cadenza settimanale per esaminare la situazione. Le conclusioni sono previste entro settembre.