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Berlusconi: "Draghi al Quirinale? Vorrebbe dire elezioni anticipate"

Dal leader di Forza Italia arriva un netto aut aut alle forze che sostengono il governo: "Senza l'attuale premier usciamo dal governo"

A Roma per seguire gli sviluppi sull'elezione del presidente della Repubblica, Silvio Berlusconi ha detto di ritenere difficile la nomina dell'attuale premier Mario Draghi al Quirinale: "Molti non sembrano intenzionati a votarlo perché la sua elezione si tradurrebbe inevitabilmente in un voto anticipato", ha chiarito.

E "senza Draghi al governo, Forza Italia uscirebbe dalla maggioranza", ha ribadito.

Forza Italia auspica con forza la candidatura al Colle di Silvio Berlusconi e il coordinatore Antonio Tajani, in un'intervista al "Corriere della Sera" e alla "Stampa", si augura "che lui sciolga positivamente la riserva al vertice del centrodestra".

 

Tajani: "Non poniamo veti" -  In vista dell'elezione del successore di Mattarella, Forza Italia è pronta a confrontarsi con tutte le altre forze politiche e Tajani chiarisce: "Berlusconi è l'uomo che più di ogni altro in questi mesi ha dato un segnale di unità al Paese, è uno dei padri fondatori del governo Draghi. Sarebbe la conclusione di un percorso di concordia nazionale. Non poniamo veti e chiediamo agli altri partiti di non porre veti". 

 

E aggiunge: "Se Berlusconi non va bene per il Quirinale, allora si dicesse che non va bene nemmeno per stare nello stesso governo. Sarebbe gravissimo dal punto di vista istituzionale non partecipare al voto per eleggere il Capo dello Stato". 

 

L'aut aut di Berlusconi - D'altra parte dal leader di Forza Italia arriva chiaro l'aut aut: il suo partito non si sente vincolato "a sostenere alcuno governo senza Draghi a Palazzo Chigi e, nel caso, uscirebbe dalla maggioranza". Ma "finché c'è voglia di lavorare insieme il governo fa avanti". 

 

Letta: "Da Berlusconi parole gravi" - Un messaggio che preoccupa il segretario del Pd Enrico letta, che commenta: "Penso che Berlusconi smentirà quelle parole. Se fossero state dette veramente sarebbero molto gravi. La tempistica è sbagliata, profondamente". E chiarisce che chi sarà responsabile di un muro contro muro sul Colle se ne dovrà assumere la responsabilità davanti al Paese". 

 

Tajani: "Nessun piano B" - Quello che trapela chiaramente dalle parole di Berlusconi è che, come continua a dichiarare, Tajani, "non esiste un piano B". Il vicepresidente azzurro del partito concorda: "Se Draghi resta a capo del governo si va a votare nel 2023, altrimenti il governo è destinato a cadere". E aggiunge che lui al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi "sarebbero un'ottima coppia per sostenere il ruolo dell'Italia a livello internazionale". Resta inteso che, alle prossime elezioni, Forza Italia non porrà veti su Salvini o Meloni premier. 

 

Cautela da Lega e Fratelli d'Italia - Se Tajani ha detto che il centrodestra unito "può essere attrattivo per la grande forza che è il punto chiave di questa elezione, il gruppo misto, da parte loro, Lega e Fratelli d'Italia mantengono la cautela: Salvini frena su Draghi al Colle senza nominare Berlusconi, Fratelli d'Italia attende i fatti. "Voglio una scelta rapida, di alto profilo e di centrodestra", dice Salvini.  

 

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